Scandalo sulla Roma-Fiumicino, due poliziotti indagati per corruzione

Corruzione in strada, due poliziotti avrebbero perdonato un camionista in cambio di denaro

Due poliziotti della Polizia Stradale di Roma sono finiti sotto inchiesta per un presunto caso di corruzione legato all’inchiesta sugli appalti stradali truccati, che ha già portato all’arresto di cinque persone, tra cui il noto imprenditore Mirko Pellegrini, soprannominato “il re dell’asfalto”.

Corruzione in strada, due poliziotti avrebbero perdonato un camionista in cambio di denaro

L’indagine prende il via il 30 aprile 2024, quando un camion di una ditta edile, guidato da Luca M., viene fermato sulla Roma–Fiumicino. Il mezzo presenta gravi irregolarità che dovrebbero portare a una maximulta da 1600 euro, al ritiro della patente e al fermo del veicolo.

Tuttavia, interviene Roberto Filipponi, braccio destro di Pellegrini (entrambi arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti stradali), che mette il camionista in contatto diretto con gli agenti. Ciò che i poliziotti ignorano è che Filipponi è sotto intercettazione da parte della procura.

Le sanzioni, sorprendentemente, non vengono applicate. Un mesetto dopo i due agenti incontrano Filipponi in un bar romano. Qui, secondo le indagini, viene consegnata loro una busta gialla che secondo l’accusa conteneva mille euro in contanti.

Il 13 novembre scatta la perquisizione al comando di via Alessandro Magnasco: nella giacca di uno degli agenti vengono trovati 10mila euro, per i quali il poliziotto non riesce a fornire una giustificazione credibile. Tanto che vengono sequestrati.

I due poliziotti ora sono sotto inchiesta per corruzione. La Guardia di Finanza, intanto, continua a scavare.