Roma, rubano l’auto a una malata oncologica: l’appello ai ladri: “Vi preghiamo, restituitela”

L'auto era parcheggiata in strada a Roma, serviva per il trasporto di una malata oncologica: l'appello della famiglia

Rubano un’auto, una Tiguan nera, e lasciano una famiglia due volte nello sconforto. L’auto apparteneva a una donna di 64 anni, malata oncologica e in cura al Policlinico Gemelli. Era l’unico mezzo, spazioso e sicuro, con la quale il marito da due anni l’accompagna a Roma dalla Calabria, e viceversa, nella speranza di una guarigione.

L’auto era parcheggiata in strada a Roma, serviva per il trasporto di una malata oncologica: l’appello della famiglia

I ladri per rubarla hanno sradicato anche il sistema satellitare, lo hanno gettato e poi sono spariti. La famiglia, ospite di un b&b, la mattina successiva non l’ha trovata più.

E’ accaduto la notte tra domenica 25 e lunedì 26 al Trullo, in via di Generosa, vicino a un b&b affittato per le giornate di cura a Roma. La vettura – che era parcheggiata in strada – serviva per il via vai da un paesino della Calabria a Roma di una donna affetta da tumore e costretta ad affrontare una speciale radioterapia, al Gemelli. “Senza quell’auto, indispensabile per i trasferimento, anche una semplice visita in ospedale diventa un ostacolo insormontabile”, si dispera la figlia.

L’appello ai ladri

La famiglia allora ha deciso di lanciare l’appello direttamente ai ladri: Vi preghiamo, restituitecela. Senza, non possiamo tornare a casa ne’ affrontare il ricovero e le cure senza insormontabili difficoltà”.

Il furto dell’auto

Nemmeno il contrassegno disabili ben visibile sul cruscotto ha fermato i ladri, che con quel gesto hanno tolto molto più di un veicolo. L’auto è nera, senza distintivi, ed è targata FT711VC 

Chiedo ai ladri, per favore, di restituire l’auto. Il vostro gesto ci sta causando molto dolore e infinite difficoltà. L’auto ci consentirà di continuare il percorso di cure e lottare con tutte le nostre forze.

In quanto disabile mamma non può accedere agevolmente ad altri mezzi per raggiungere l’ospedale o per poter ritornare a casa, in Calabria”, continua l’appello.

La speranza della nipote

Anche la nipote della donna, Arianna Olivieri, medico di Aprilia, ha rilanciato l’appello. “Spero in un ripensamento dei ladri. Ci auguriamo solo questo. Mia zia, arrivata per le cure, è stata ricoverata. Senza auto, a centinaia di chilometri da casa, è tutto più difficile, per lei e per lo zio che l’aiuta. La malattia l’ha ridotta sulla sedia a rotelle e quell’auto era comoda per i suoi lunghi spostamenti. Devono solo farla ritrovare“.

Un dramma nel dramma, quando si dice piove sempre sul bagnato: Quel b&b costa ai miei zii mille euro al mese, le spese che stanno sostenendo sono allucinanti. Mia zia è stata a Roma per due anni, sempre affittando strutture per affrontare le cure. Poi è tornata in Calabria per la chemioterapia. Ora è ricoverata in ospedale per una grave anemia e un’infezione di origine ancora incerta, forse del tratto urinario, e ha già subito una trasfusione – conclude Arianna Olivieri.