E’ stata una vera e propria corsa contro il tempo, quella messa in atto per salvare una “mobula”, conosciuta più comunemente come “diavolo di mare”, che si era arenata nelle acque di Fiumicino.
Mobilitazione a Fiumicino per salvare il diavolo di mare intrappolato nella nuova darsena
Il primo avvistamento del “diavolo di mare” era avvenuto nella zona di Focene, dove diverse segnalazioni avevano messo in allerta la Guardia Costiera di Roma.
La mobula, comunemente conosciuta come Diavolo di Mare, è una specie marina protetta, rara e non aggressiva, presente nel Mar Tirreno.
Per chi la incontra, però, l’avvistamento è decisamente particolare.
Subito erano partite le ricerche da parte della Guardia Costiera ma le tracce dell’animale si sono perse durante la notte del 27 maggio.
Prigioniero nella nuova darsena
Le tracce si erano, appunto, perse fino alla mattina di oggi 28 maggio quando il diavolo di mare è stato avvistato nuovamente nella zona dei lavori della nuova darsena commerciale di Fiumicino.
A causa della marea l’animale era rimasto intrappolato tra le barriere del cantiere, in acque troppo basse per poter liberarsi e guadagnare autonomamente il mare aperto.
Una corsa contro il tempo
E così è scattata una vera e propria operazione di salvataggio. Coinvolti gli operatori sub della MTM, la ditta Doronzo (impegnata nei lavori portuali), quattro militari della Guardia Costiera e la biologa marina Clò del progetto Life European Sharks.
Grazie a una gru è stato aperto un varco nella barriera, permettendo alla mobula – larga oltre due metri e pesante circa 100 kg – di essere guidata in mare aperto.
Dopo due ore di operazioni e lavori per aprire il varco l’esemplare è tornato in libertà.