Supera la quotazione di mille euro il calco del pugno di Nino Benvenuti. In vendita anche il busto artistico

All’asta il calco del pugno e del busto di Nino Benvenuti, due creazioni frutto del lavoro di un artista scomparso di recente

All’asta il calco del pugno e del busto di Nino Benvenuti, il grande pugile 87enne dei ‘due mondi’ scomparso martedì scorso 20 maggio a Roma dove abitava nel quartiere Trieste.

All’asta il calco del pugno e del busto di Nino Benvenuti, due creazioni frutto del lavoro di un artista scomparso di recente

Memorie che emergono da un passato che ha lasciato traccia non solo nel mondo della boxe, ma anche della saga dei tantissimi italiani che, pur senza emigrare, hanno fatto grande, con le loro imprese, la storia dell’Italia oltre oceano.

Tempi passati che si materializzano in una singolare asta sul web dove sono finiti due cimeli spuntati dalle cantine di Antonio Ascenzi, residente a Cinecittà e deceduto a 80 anni nel 2023.

Un grandissimo amico, oltre che estimatore, del boxeur istriano figlio di un pescatore costretto ad emigrare dalla Venezia Giulia dopo l’annessione di quelle terre all’ex Jugoslavia.

Si tratta del calco originale di un pugno di Benvenuti, con tanto di autografo, e di quello in gesso del busto realizzato dallo scultore Amedeo Ferrari il cui originale in bronzo si trova nel Museo Nazionale del Pugilato di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.

Entrambe le opere sono state custodite da Ascenzi con l’affetto e il riguardo dovuti a un atleta che ha fatto la storia di questo sport a livello mondiale.

Il colpo che valse a Benvenuti l’oro alle olimpiadi del 1960

Il pugno è teso, sebbene privo di guantone, a imitazione forse di quel jab piazzato a una velocità supersonica sulla mascella del sovietico Jurij Radoniak appena aprì la sua guardia, nella finale di Roma che valse a Benvenuti la conquista della medaglia d’oro alle olimpiadi del 1960.

Supera la quotazione di mille euro il calco del pugno di Nino Benvenuti. In vendita anche il busto artistico 1

Su suggerimento dell’allenatore, Nino perse quattro chili per poter gareggiare nella categoria dei pesi welter, evitando così spiacevoli sorprese contro lo statunitense Wilbert McClure che imperversava a suon di KO nella classe di peso superiore.

Alto 30 centimetri, largo 23 e profondo 11 il calco del pugno viene proposto in vendita su Market Place a 1300 euro ed è in compagnia del busto di colore scuro del campione che parte da una base d’asta di 3500.

Ricordi che arrivano da lontano e ai quali la famiglia che li ha ereditati si staccherà a malincuore, anche perché qualche anno fa fu la stessa moglie del pugile, prima di morire, a farsi avanti per comprare quegli oggetti da cui i proprietari non si vollero assolutamente separare.

Lo scultore che ha rappresentato anche Francesco Totti

Anche l’artista che li ha realizzati, il maestro Amedeo Ferrari è venuto a mancare pochi mesi fa.

Con lui se n’è andato un pezzo di storia che, oltre a incrociarsi con quella di Nino Benvenuti, ha toccato le vite di tantissimi personaggi famosi, non solo nello sport come Francesco Totti, ma anche scienziati come Rita Levi Montalcini e politici, non ultimo il 40mo presidente degli Stati uniti d’America, Ronald Regan, atteso in Italia per una visita di Stato e al quale Ferrari regalò, attraverso l’ambasciata di via Veneto, la raffigurazione di una Gioconda che è custodita nella casa museo dell’inquilino della Casa Bianca scomparso a Los Angeles nel 2004.

Supera la quotazione di mille euro il calco del pugno di Nino Benvenuti. In vendita anche il busto artistico 2
Il pugile di origini istriane in un’immagine tratta dal sito del Museo Nazionale del pugilato di Santa Maria degli Angeli

Benvenuti e la Hall of Fame dello sport

Ma ad aver lasciato un segno indelebile nelle vicende sportive che uniscono questi due Paesi è stato proprio Benvenuti, passato al professionismo subito dopo l’oro di Roma e diventando campione mondiale dei pesi superwelter e poi dei pesi medi tra il 1967 e il 1970.

Immortali le battaglie combattute al Madison Square Garden di New York contro Emile Griffith con milioni di italiani che si alzavano di notte per seguire in diretta le radiocronache dei suoi match.

La rivista americana Life scrisse che negli Stati Uniti nessun pugile piaceva come Benvenuti e che è stato il primo italiano a essere inserito nella International Boxing Hall of Fame mentre, in compagnia di star dello sport stelle e strisce, come il collega Rocky Marciano e il re del baseball Joe Di Maggio, Nino è ricordato anche nella National Italian-American Sport Hall of Fame.