Santa Marinella, coltiva marijuana nel castello: ai domiciliari il principe Odescalchi

Il principe Odescalchi coltivava marijuana nella tenuta del castello, all'oscuro dello zio: arrestato è finito ai domiciliari

Il castello Odescalchi a Santa Marinella

Il principe Andrea Odescalchi ancora nei guai con la giustizia. A tradirlo ancora una volta la sua passione per la marijuana.

Il principe Odescalchi coltivava marijuana nella tenuta del castello, all’oscuro dello zio: arrestato è finito ai domiciliari

Appartenente all’importante famiglia nobiliare romana è stato arrestato per coltivazione di marijuana nel giardino del castello di Santa Marinella. Un episodio che richiama direttamente il suo precedente penale: nel 2016, infatti, era stato fermato per lo stesso identico reato, quando i carabinieri scoprirono una serra con 35 piante di cannabis allestita nella pertinenza del castello.

Anche stavolta l’arresto è scaturito da un normale controllo sul territorio. Fermato dai militari, Odescalchi è stato trovato in possesso di uno spinello. Vista la recidiva, i carabinieri hanno proceduto con una perquisizione domiciliare.

Il sequestro in casa

Nell’abitazione dove attualmente vive, pur risultando residente altrove, sono stati rinvenuti 466 grammi di marijuana. Ma la scoperta più rilevante è avvenuta nel giardino del castello, dove sono state trovate due serre contenenti 23 piante, alte dai 40 ai 165 centimetri.

Nonostante le piante crescessero in modo naturale, senza impianti sofisticati ne’ strumenti che facciano pensare a una coltivazione intensiva, la quantità e la recidiva hanno portato alla contestazione del reato di detenzione ai fini di spaccio. In casa, inoltre, non sono stati trovati materiali per la lavorazione o il confezionamento della sostanza.

Durante l’intervento dei militari, Odescalchi – classe 1983 – ha mostrato agitazione ma non ha opposto resistenza. L’arresto è stato convalidato idurante il processo per direttissima e il giudice ha disposto per il principe gli arresti domiciliari.

Il castello di Santa Marinella, all’interno del cui parco è avvenuta la coltivazione, appartiene allo zio (del tutto ignaro) ed è noto per essere una delle location più esclusive per matrimoni ed eventi nei dintorni di Roma. Un contesto di pregio che ancora una volta si è ritrovato al centro di una vicenda giudiziaria dai risvolti poco nobili.