Chi ha portato corone e fiori e chi le ha rubate. Nel giorno del 48esimo anniversario della morte di Giorgiana Masi qualcuno a Roma ha fatto sparire gli omaggi che ogni 12 maggio da quel lontano ’77 vengono portati sulla lapide della studentessa uccisa. E’ la prima volta che accade.
Roma, spariscono i fiori per Giorgiana Masi: sfregio alla lapide nel 48° anniversario
A denunciare l’accaduto è Paolo Brogi, giornalista e scrittore, che quella mattina ha portato una rosa rossa sulla targa commemorativa in piazza Giuseppe Gioachino Belli, nel cuore di Trastevere. Un paio di ore dopo è ripassato, la sua rosa era lì, c’era anche una corona (quella del Campidoglio) ma il resto era sparito, compresi gli omaggi floraeali dei radicali.
“È rimasta solo la corona inviata dal sindaco Roberto Gualtieri, il primo sindaco (salvo errori) ad aver fatto un gesto simile. Quasi tutti gli altri fiori erano spariti”, ha scritto Brogi in un post sui social.
Chi ha rimosso i fiori sulla lapide di Giorgiana Masi?
Non è chiaro chi abbia rimosso i fiori e le corone. Brogi ipotizza due possibilità: un intervento dei servizi di pulizia urbana, sebbene i fiori fossero freschi, o un gesto deliberato di sfregio da parte di ambienti ideologicamente opposti a quelli con cui Giorgiana si identificava.
Chi era Giorgiana Masi
Giorgiana Masi aveva solo 19 anni. Viveva con la sua famiglia a Roma Nord, studiava al liceo scientifico Pasteur, distribuiva il giornale Lotta Continua la domenica, militava in un collettivo femminista ed era fidanzata con un giovane poco più grande di lei. Il 12 maggio 1977 venne colpita da un proiettile durante una manifestazione. Morì sul colpo. Da allora, il suo nome è diventato simbolo delle lotte giovanili e della repressione politica degli anni Settanta.
La sua morte resta ancora un mistero irrisolto. Le indagini non hanno mai accertato con certezza la responsabilità, ma molte ricostruzioni hanno ipotizzato che il colpo mortale provenisse da un’arma in dotazione alla polizia, in assetto antisommossa.
Una memoria che resiste
Ogni anno, il 12 maggio, in piazza Sonnino – a pochi metri dal luogo in cui Giorgiana fu uccisa – si tiene una commemorazione pubblica per ricordarla. Un momento di memoria collettiva che resiste al tempo e alla rimozione.
“Giorgiana era piccola, pesava solo 45 chili. Una pallottola maledetta le ha attraversato l’addome e le ha stroncato la vita. Ma non è mai stata dimenticata”, conclude Brogi.