La Procura va verso la chiusura delle indagini sul caso della Madonna di Trevignano che anni fa avrebbe lacrimato sangue. Il gip ha negato la proroga richiesta dal pm.
Sulla Madonna di Trevignano che avrebbe lacrimato sangue la procura va verso la chiusura delle indagini
La perizia, affidata al genetista Emiliano Giardina (lo stesso del caso Yara Gambirasio), intanto ha fissato un punto cruciale: ha escluso l’origine miracolosa del sangue rinvenuto sulla statua. Non pittura, ne’ sangue animale, ma materiale biologico umano riconducibile a Gisella Cardia, la presunta veggente.
Secondo la difesa, però, sulla statua è stato identificato un Dna misto, con tracce appartenenti a un’altra donna oltre a Cardia.
L’avvocata Solange Marchignoli sostiene che non è possibile stabilire con certezza se tali tracce provengano da sangue, saliva o semplice contatto, ipotesi che – a suo dire – scagionerebbe la sua assistita.
La Collina dei Miracoli espropriata

Intanto, sul fronte amministrativo, Cardia ha perso il ricorso al Tar: la “Collina dei miracoli” è stata dichiarata a uso improprio e il terreno è tornato al Comune. La coppia dovrà anche pagare 3.000 euro di spese legali.