Molestie a scuola guida, condannato a Roma istruttore 72enne

Le molestie durante le lezioni di scuola guida, la vittima una studentessa di 21 anni

Foto di archivio

Le molestie durante le lezioni di guida, palpeggiamenti e frasi sussurrate mentre l’allieva, terrorizzata, era impegnata a cambiare marcia o a frenare di fronte a uno stop. Dopo la denuncia la condanna. Un 72enne istruttore di guida in una scuola della capitale è stato condannato a 2 anni e 1 mese di reclusione per violenza sessuale.

Le molestie durante le lezioni di scuola guida, la vittima una studentessa di 21 anni

I fatti risalgono all’estate del 2021. La vittima, una studentessa universitaria di 21 anni originaria del Nord Italia, si trovava nella Capitale per motivi di studio. Durante la pausa estiva decide di conseguire la patente di guida, anche per poter aiutare il padre malato una volta rientrata a casa.

La ragazza sceglie un’autoscuola nella zona di Furio Camillo, tra le poche aperte ad agosto, e acquista il pacchetto di cinque lezioni. Fin dal primo incontro con l’istruttore e titolare dell’agenzia nota comportamenti ambigui.

Secondo quanto ricostruito in aula, il 18 agosto 2021 l’uomo le avrebbe chiesto se indossasse il reggiseno, per poi – simulando un test sui riflessi – farla sdraiare su un divano e palpeggiarla.

Avrebbe anche sostenuto una presunta correlazione tra riflessi e stimoli sessuali, spacciandosi per esperto in ambito medico.

L’episodio nella scuola guida

Nonostante il disagio, la giovane continua le lezioni, essendo state già pagate. In cuor suo spera che l’istruttore non si azzardi più a molestarla.

Un secondo episodio invece si verifica qualche giorno dopo: in una stanza della scuola guida, l’istruttore le offre un bicchierino di whisky e poi tenta di slacciarle i pantaloni, costringendola a subire un nuovo tentativo di abuso. La studentessa stavolta va via e presenta denuncia. Ad assisterla poi l’avvocata Alessandra Lapadura del Telefono Rosa.

Il processo si è concluso nei giorni scorsi al Tribunale di Roma, dove il giudice ha accolto la ricostruzione fornita dalla procura e dalla vittima.

Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni e 8 mesi, ma la condanna è stata fissata a 2 anni e 1 mese. L’imputato ha chiesto scusa, ammettendo in parte i fatti.