Incredibile scoperta a Nettuno, dove i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Anzio, hanno svelato un insospettabile metodo di occultamento della droga da parte di una coppia, che aveva avviato un fiorente business dello spaccio.
Blitz dei Carabinieri smantella il nascente traffico di droga di due 40enni: chili di hashish celati tra piatti e bicchieri sporchi
Il blitz nella città costiera, culminato con l’arresto in flagranza di un uomo e una donna, entrambi 46enni e residenti del posto, era partito con una serie di appostamenti e pedinamenti condotti nei giorni scorsi dai Carabinieri, che avevano preso di mira soprattutto l’uomo, riconoscendolo come un soggetto già noto alle forze dell’ordine.
Ma è stato durante un controllo a bordo dell’autovettura intestata alla donna, che il ritrovamento di una quantità di cocaina, abilmente occultata nella tasca dei pantaloni, ha spinto i militari ad estendere le verifiche presso l’abitazione della coppia di fidanzati, nella convinzione che quella briciola potesse condurre ad un quantitativo più ingente di stupefacente.
La scoperta dell’hashish: migliaia di dosi potenziali passavano dalla lavastoviglie
La perquisizione domiciliare ha così riservato una sorpresa a dir poco singolare ai militari che una volta aperti tutti i possibili nascondigli hanno rinvenuto e sequestrato un ingente quantitativo di hashish, nel più insospettabile degli elettrodomestici di uso quotidiano: l’interno della lavastoviglie.
Tra piatti e bicchieri, c’erano oltre 2 kg di stupefacente suddiviso in panetti da 100 grammi, abilmente celati, nel tentativo di eludere eventuali controlli mirati a smantellare un importante tassello del presunto spaccio di stupefacenti nella zona di Nettuno.
Ulteriore droga e l’arresto della coppia
Grazie al supporto di personale femminile poi, altro stupefacente è stato rinvenuto e sequestrato negli slip della donna, che al termine delle formalità di rito, è stata arrestata con il compagno ed entrambi condotti presso le case circondariali competenti: l’uomo a Velletri e la donna a Rebibbia, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la durata del procedimento e fino a sentenza definitiva.