Monitoraggio del gas radon nelle case per prevenire le gravi patologie correlate alla presenza di una sostanza radioattiva che si trova in natura, ed è particolarmente diffusa in tante zone urbanizzate della città metropolitana di Roma e del Lazio. L’iniziativa è stata lanciata dalla Asl Roma 6 anche perché la presenza nell’aria di questo elemento costituisce la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo e le sigarette.
Campagna gratuita di monitoraggio del gas Radon negli ambienti domestici, ecco perché è importante aderire
L’iniziativa è gratuita e consente di rilevare la presenza del Radon nelle abitazioni. Il progetto è stato lanciato dall’Unità organizzativa complessa del Servizio di Igiene e sanità Pubblica-Sisp in collaborazione con l’Agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio.
Sono coinvolti i comuni che rientrano nell’ambito di competenza territoriale della Asl Roma 6, come quello di Ciampino, anche se la lista è in continua evoluzione e può essere verificata accedendo alla pagina www.aslroma6.it/radon o inquadrando il QR code della brochure allegata.
Una volta accertata la presenza del comune in cui si risiede tra quelli oggetto dei controlli occorre compilare il form di richiesta e registrarsi.
I tecnici addetti contattano chi ha fatto richiesta e consegnano, a domicilio, il dosimetro per la rilevazione del gas che deve essere posizionato in casa nel punto concordato senza mai spostarlo. I dati vengono poi elaborati e i relativi risultati comunicati all’interessato.
Perché è pericoloso il gas Radon
Il gas Radon è diffuso sulla crosta terrestre come risultato del processo di decadimento dell’uranio e, come tutte le sostanze radioattive a seconda del livello di concentrazione può essere molto pericoloso per la salute umana.
Il Radon si accumula negli edifici e, in particolar modo, in quelli interrati come tavernette, rimesse per posti aiuto e, attraverso, le fessure o le imperfezioni delle fondamenta si diffonde nell’aria che viene respirata in casa.
Particolarmente a rischio sono le strutture realizzate in tufo, pozzolana o granito tipiche di tante abitazioni incluse quelle presenti nei borghi medievali più antichi. Il Lazio è, in fatti, risultato tra le regioni italiane in cui la situazione è tra le più critiche.
Le possibili contromisure
In caso di superamento dei limiti di concentrazione del gas nei locali interni il problema maggiore è rappresentato dalla complessità, e quindi anche dei costi, da sostenere per la bonifica.
Mentre per gli edifici moderni il problema della contaminazione viene risolto in fase di progettazione, per le case già esistenti è possibile adottare anche accorgimenti poco onerosi almeno per ridurre l’indice di pericolosità in via provvisoria.
Per esempio aumentando il ricambio e la fuoriuscita dell’aria presente in casa oppure sigillando le vie di ingresso e inserendo membrane impermeabili nei solai e nelle pareti.