Uno di fronte all’altro nella Basilica di San Pietro. Sono seduti e parlano fitto. La foto di Trump e Zelensky sta facendo il giro del mondo. Il presidente americano e quello ucraino si sono confrontati prima del funerale di Papa Francesco che si svolge oggi, sabato 26 aprile.
Previsto un nuovo incontro tra Trump e Zelensky oggi pomeriggio
Un breve incontro che la Casa Bianca ha definito “molto produttivo”. Secondo fonti ucraine, i due leader avrebbero concordato di proseguire le discussioni in un secondo momento, con i rispettivi team già al lavoro per organizzare un nuovo faccia a faccia.
La rivelazione, diffusa dal portavoce della presidenza ucraina, Serguii Nykyforov, non ha ancora trovato conferma ufficiale da parte americana. Tuttavia, l’indiscrezione alimenta le voci, e soprattutto la speranza, di un possibile ruolo di mediazione di Trump nel conflitto ucraino.
“Non servono parole per descrivere l’importanza di questo incontro storico. Due leader impegnati per la pace nella Basilica di San Pietro”, le parole su X del ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha.
New York Times: contropartita ucraina
Intanto il New York Times svela i dettagli di una controproposta ucraina al piano americano per la risoluzione del conflitto. Kiev, stando alle indiscrezioni del quotidiano americano, avrebbe messo sul tavolo tre punti chiave:
- nessuna restrizione alle dimensioni delle forze armate ucraine,
- dispiegamento di un contingente di sicurezza europeo sostenuto dagli Stati Uniti,
- utilizzo degli asset russi congelati come riparazioni di guerra.
Sebbene il quotidiano americano riconosca la potenziale difficoltà di tali proposte nell’ottenere l’approvazione del Cremlino, sottolinea come l’assenza di riferimenti al pieno recupero dei territori occupati e all’adesione immediata alla NATO possa indicare una volontà di trovare un terreno comune.

L’incontro, seppur breve, e le indiscrezioni sulla controproposta ucraina, aprono uno spiraglio di dialogo in un momento di stallo del conflitto. Resta da vedere se le “discussioni produttive”, come le ha definite Steven Cheung, direttore della Comunicazione della Casa Bianca, porteranno a sviluppi concreti.