Roma, incredibile caso di stalking femminile: finge gravidanze e parto per tornare con l’ex. Condannata

Il calvario di un uomo perseguitato dalla ex: nello stalking la 30enne aveva messo in scena anche un parto

Immagine non collegata ai fatti

Ci è consumata nella capitale la surreale vicenda di stalking che ha visto protagonista una donna di 30 anni, che nel tentativo disperato di riconquistare il suo ex fidanzato, avrebbe messo in scena una sequenza di eventi a dir poco teatrali: ben due finte gravidanze e, persino un parto simulato.

Il calvario di un uomo perseguitato dalla ex: la 30enne aveva messo in scena anche un parto nel disperato tentativo di riallacciare la relazione

Oltre a questa incredibile messinscena, la donna non si sarebbe risparmiata nel tempestare l’uomo con un’incessante pioggia di sms, chiamate e molestie di ogni genere. Il risultato di questa condotta è stata una condanna a un anno e quattro mesi per stalking aggravato emessa dal tribunale di Roma.

La finzione di due gravidanze e un parto

Fingere una gravidanza è già un atto estremo, per non parlare di due, ed una anche culminata in un parto. Questo il livello di ossessione raggiunto nella vicenda di stalking “femminile”, da parte di una 30enne, nei confronti del suo ex, dove la vittima – in questo caso un uomo -, si è trovato a vivere un incubo e dover ricorrere a misure legali per sfuggire alle “attenzioni” morbose della donna.

Pur di non incrociare la sua ex stalker, il malcapitato aveva perfino dovuto cambiare residenza e indossare un casco per non farsi riconoscere nel breve tragitto tra la sua auto e il portone di casa.

Telefonate anonime, malori simulati e appostamenti

E oltre alle finte gravidanze e al parto inesistente, la 30enne lo avrebbe perseguitato anche con chiamate anonime e finti malori ad arte, per attirare la sua attenzione, e “indurlo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo aiuto”.

Una persecuzione da parte della donna, che si sarebbe svolta ripetutamente anche nei luoghi frequentati dall’uomo. In un episodio, si sarebbe addirittura aggrappata allo sportello e allo specchietto della macchina dell’ex per impedirgli di andarsene.

La condanna

Per la sequenza di eventi surreali ha generato nella vittima un “grave e perdurante stato d’ansia e di fondato timore per la propria incolumità”, come ha sottolineato il PM, il Tribunale di Roma ha condannato la donna a un anno e quattro mesi di reclusione per stalking aggravato nei confronti del suo ex fidanzato.

A seguito della condanna l’avvocato difensore dell’uomo, ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando come il suo assistito abbia finalmente potuto “riprendere a vivere”.

Oltre alla pena detentiva, sospesa con la condizionale subordinata alla frequentazione di un percorso di recupero psicologico di sei mesi, la 30enne dovrà risarcire l’uomo con 5mila euro per i danni morali subiti.