Mentre il progetto di restyling denominato “Parco del Mare” di Ostia e finanziato con 24,9 milioni di euro a valere sui fondi europei di coesione avanza a tappe serrate, il M5S lancia l’allarme sul rischio cementificazione di due grandi zone dunali che verrebbero eliminate per far posto ad altrettanti posteggi a due passi dal Tirreno.
Nel progetto Parco del Mare di Ostia per riqualificare il Lungomare parcheggi destinati a distruggere la macchia mediterranea
La mozione dei pentastellati che chiedeva di impedire uno scempio ambientale è stata, infatti, bocciata dalla maggioranza del consiglio del X Municipio.
Riannodando la cronologia degli eventi va ricordato che la costruzione delle due aree di sosta si inserisce nel progetto che punta a fare del lungomare del Lido di Roma una sorta di salotto affacciato sulle spiagge.
Si prevede, tra l’altro, di modificare l’assetto viario trasferendo il traffico sulla litoranea nelle parallele interne e di riqualificare le piazze antistanti le stazioni e i giardini ora abbandonati all’incuria e sommersi di sterpaglie.
Il Lungomare Lutezio Catulo ospiterà, inoltre, isole allestite per il fitness con attrezzi a uso gratuito per gli appassionati, mentre a Ponente sarà potenziata l’illuminazione pubblica e verrà risistemato l’arredo urbano. Un nuovo ponte carrabile sul Canale dei Pescatori farà da prosecuzione stradale di via delle Quinqueremi.
Fin qui nulla questio da parte degli esponenti dell’opposizione in X Municipio. Ma a far trasalire il Movimento 5 Stelle è stata quella parte del progetto che prevede di ricoprire di asfalto le aree verdi comprese tra via Benino e via dei Sandolini (circa 8mila metri quadrati), nonché tra via De Angelis e via Ugolino Vivaldi (circa 7mila metri quadrati) per ricavarne parcheggi a raso con una capienza di circa 1000 auto utilizzabili anche da biciclette e motocicli.

Le lodevoli finalità generali del progetto di potenziare il ricorso alla mobilità sostenibile e di prevenire il fenomeno del parcheggio selvaggio durante la stagione balneare, secondo il M5S, verrebbero vanificate da interventi che, evidenziano i consiglieri municipali Alessandro Ieva, Giuliano Di Pillo e Silvia Paoletti “comportano la distruzione di zone di rilevante valore ambientale, naturalistico e paesaggistico”.
La superficie complessiva dei parcheggi prevista dal progetto giunge a un totale di 28mila metri quadrati. Con un’alta esposizione della tipica vegetazione mediterranea del Lido al rischio di sparizione sotto migliaia di metri cubi di cemento e le correlate ripercussioni negative per le diverse specie di fauna presenti e per la stessa biodiversità del territorio.
Dopo la bocciatura della mozione gli esponenti grillini non hanno gettato la spugna e hanno inviato a Regione e Comune di Roma Capitale una formale richiesta di stralcio dal progetto complessivo dei due parcheggi a raso destinati a prendere il posto delle aree dunali compromettendone “l’equilibrio ecologico e denotando una preoccupante indifferenza per la tutela e il futuro dell’ambiente a livello locale”.
Anche gli esponenti di Azione chiedono di eliminare le aree di sosta dal progetto
Sulla stessa lunghezza d’onda si esprimono i rappresentanti locali del partito di Azione che rincarano la dose: “è assurdo che la maggioranza di centrosinistra, dal PD ai Verdi, abbia bocciato il documento del M5S che punta a salvaguardare le aree dunali sul lungomare dove il progetto Parco del Mare, oltre ai due posteggi oggetto della richiesta di stralcio, punta alla creazione di una grande duna artificiale in danno di quelle naturali esistenti da sempre: una follia”.
“Il X Municipio -sottolineano Andrea Bozzi, capogruppo di Azione in Municipio X e Raffaella Vecchiarelli- non può restare passivo di fronte alla volontà del Campidoglio solo per ordini di scuderia”.
La protesta punta a ottenere la convocazione di un’assemblea pubblica, sinora rimasta lettera morta, per mettere la cittadinanza a conoscenza di ciò che si intende fare.
Per il resto il Progetto Parco del Mare sarà molto più di un restyling. Risorse per Roma, società municipalizzata del Campidoglio a cui l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, ha affidato i servizi di architettura e ingegneria e i lavori tecnici connessi al progetto, nel mese di settembre dello scorzo anno aveva pubblicato un bando pubblico da 1.141.465,70 euro con l’obbiettivo di selezionare il pool di architetti e ingegneri incaricati di restituire al litorale il suo antico splendore e di rinnovarlo da capo a piedi.
L’appalto è stato aggiudicato, il 21 febbraio scorso, a un raggruppamento temporaneo d’impresa guidato da Abacus.
Il Progetto avanza, in conclusione, su un doppio binario rappresentato da, un lato, dalle competenze dell’amministrazione capitolina e, dall’altro, dall’Obbiettivo Policy 5.1 e cioè il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) da cui la Regione Lazio ha attinto i 23,9 milioni di euro destinati alla prima fase di interventi da realizzare.
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