Si è finge malato per oltre un mese per vivere al Policlinico Umberto I. “Non riesco a camminare“, la scusa fornita ai medici. Ma quando sono arrivati i carabinieri a imporgli le dimissioni il malato immaginario che aveva escogitato il finto acciacco per garantirsi vitto e alloggio gratis, si è alzato, ha tirato la sedia a rotelle danneggiandola ripetutamente, tanto da renderla inservibile.
L’uomo è rimasto per oltre un mese ricoverato all’Umberto I, per le dimissioni sono dovuti intervenire i carabinieri
E’ successo all’Umberto I dove un 55enne romano, cacciato da casa dalla madre, aveva trovato la sua singolare alternativa a spese del Servizio sanitari regionale.
Un piano saltato con l’arrivo dei carabinieri. L’uomo infatti è finito in manette per danneggiamento commesso all’interno di strutture sanitarie, reato di nuova introduzione che prevede fino a cinque anni di reclusione.
Il 55enne si era presentato all’Umberto I lo scorso 8 febbraio, sostenendo di non poter camminare a causa di una brutta caduta. Ma tutte le volte che i medici provavano a sottoporlo ad esami specifici lui reagiva a malo modo.
La direzione sanitaria dell’Umberto I, per poter liberare il posto letto occupato dal malato immaginario, dopo averne firmato le dimissioni, giovedì scorso, ha deciso di allertare il 112. Intervenuti sul posto i carabinieri della stazione Macao hanno fatto sedere il 55enne sulla sedia a rotelle per accompagnarlo fino all’uscita. Tanto è bastato per far diventare il paziente da invalido a una furia.
Da malato a una furia
Si è alzato all’improvviso ed ha scaraventato con tutta la forza la sedia a rotelle a terra distruggendola. Poi ha aggredito i carabinieri tra insulti e spintoni.
Arrestato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, nella mattinata di oggi il finto malato si è ritrovato a processo per direttissima a Piazzale Clodio.
Qui, rispondendo alle domande del pm Mauro Masnaghetti, ha raccontato la sua storia. Costretto a lasciare l’abitazione della madre, perché denunciato per maltrattamenti in famiglia, aveva pensato di trovare un letto e qualcosa da mangiare in ospedale.
L’uomo, dopo la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà. Dove dorma non è chiaro. Di certo, come imposto dal giudice, una volta al giorno dovrà presentarsi in una caserma dei carabinieri per firmare la presenza.