Dal gelato di qualità al pollo fritto: il destino incerto dell’ex Bar Sisto di Ostia

E' passato un anno da quando le serrande del Bar Sisto si sono abbassate e resta incerto il destino di quello che era considerato “il salotto buono di Ostia”. Le ultime novità sulle prospettive

Le serrande abbassate ormai da un anno al Bar Sisto - canaledieci

E’ passato un anno da quando le serrande del Bar Sisto si sono abbassate definitivamente. Da allora, dal quel marzo 2024, si sono succedute le proposte di acquisto del negozio ma, al momento, nulla si è concretizzato, lasciando nel Centro Storico quel profondo senso di vuoto.

E’ passato un anno da quando le serrande del Bar Sisto si sono abbassate e resta incerto il destino di quello che era considerato “il salotto buono di Ostia”. Le ultime novità sulle prospettive

E’ un futuro ancora lastricato di incertezze quello che riguarda l’ex Bar Sisto. La famiglia Ciotoli, proprietaria del negozio, ha messo in vendita l’immobile non solo per scelte degli eredi di Peppino ma anche per la decadenza della licenza commerciale disposta dal Comune di Roma. Pochi conoscono la vera ragione, la spallata definitiva, della chiusura repentina del locale amato dai romani e da numerosi personaggi vip che nei decenni vi hanno fatto sosta, da Nanni Moretti a Mario Monicelli, a Renato Zero, a Bettino Craxi e molti altri. E questa è l’occasione per raccontarla.

Il ritiro della licenza da parte del Comune di Roma

A marzo 2024, dopo oltre settanta anni di attività, un messo comunale ha notificato alla famiglia Ciotoli il ritiro della licenza commerciale come ultimo atto di un contenzioso che si trascinava da qualche anno. La motivazione che aveva portato al drastico provvedimento era il mancato pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico rivendicata dagli organi amministrativi. Il Comune di Roma, infatti, aveva ingiunto al titolare del Bar Sisto di pagare la tassa (pari a quella che viene applicata in zone centrali come piazza di Spagna o piazza Navona) per aver posizionato vasi di ulivo e di limoni in piazza Anco Marzio. E, al tempo stesso, aveva diffidato allo stesso negoziante, di occuparsi della manutenzione dei giardini pubblici. Insomma, per gli uffici comunali bisognava pagare per migliorare il decoro del Centro Storico.

Reputandolo un atto di ingiustizia, Peppino Ciotoli si era rifiutato di pagare e aveva avviato un contenzioso con il Campidoglio con l’esito finale culminato nel ritiro della licenza commerciale.

Le trattative per la vendita

Gli eredi Ciotoli, per scelte familiari ma anche per l’impossibilità di poter proseguire l’attività avviata da Sisto, hanno messo in vendita l’immobile. E un primo accordo, raggiunto con un farmacista di Anzio, è saltato dopo la rinuncia dell’acquirente in fase già avanzata della trattativa.

E’ dei giorni scorsi una nuova intesa con un possibile acquirente ovvero una società concessionaria del brand statunitenseKfc” specializzato nel food e, più precisamente, nel pollo fritto. Sembrava tutto fatto nell’ipotesi di vendita quando la mancanza di una canna fumaria ha messo in stand-by la trattativa. Si è tenuta anche un’assemblea condominiale con i 18 proprietari della palazzina soprastante per ottenere l’autorizzazione alla posa di una canna fumaria ma al momento non si sarebbe ancora raggiunto un accordo.

Chiuso un altro brand del food nel Centro storico

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Il Roadhouse di via della Marina, al Centro storico di Ostia, è chiuso da settimane – canaledieci

Intanto la crisi nel commercio fa un’altra vittima nel Centro storico di Ostia: da qualche settimana ha chiuso i battenti Roadhouse, il brand italiano (gruppo Cremonini) specializzato nella carne. Il ristorante, aperto a metà del 2021, stando a un cartello esposto in vestrina, è chiuso per ristrutturazione e i dipendenti sono stati dislocati negli altri Roadhouse di Roma e provincia. L’assenza di operai al lavoro e fonti ben informate autorizzano a credere che non ci sarà una riapertura o, se questa dovesse avvenire, riguarderà quasi esclusivamente il periodo estivo.