Da quest’oggi, 20 marzo, è disponibile alla visione la nuova serie televisiva di Maccio Capatonda, “Sconfort Zone”. L’attore e comico nato a Vasto (Chieti) ha realizzato una fiction diversa dal suo solito stile, cercando di conquistare un’altra fetta di fan. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e qual’è il finale a sorpresa della nuova “creazione” di Maccio, ma soprattutto: dopo questa, ci sarà un’ulteriore e seconda stagione?
Tutto sulla nuova serie tv di Maccio Capatonda, “Sconfort Zone”, disponibile dal 20 marzo 2025 su Prime Video
La serie tv “Sconfort Zone” inizia con Maccio Capatonda in crisi profonda perchè stanco in prima persona della sua comicità che trova surreale e della quale non riesce più ad essere appassionato.
Il comico abruzzese è letteralmente dentro a un “buco nero” e non riesce più a produrre nulla, preda della classica “sindrome del foglio bianco”.
Ma per rispettare il contratto di lavoro firmato, ha il dovere di scrivere una nuova serie tv in pochissimi giorni e quindi deve riuscire a ritrovare la giusta ispirazione artistica se vuole essere pagato.
In un momento di grande affanno e dopo una pessima intervista rilasciata ad una radio, per puro caso incontra il Professor Braggadocio, un sedicente esperto di psicologia con decenni di carriera ad alto livello alle spalle, seppur all’apparenza lavori con metodologie strane e talvolta al limite dell’assurdo.
Il luminare propone a Maccio Capatonda, che accetta, per assenza di alternative e in preda alla disperazione, di sottoporsi ad una rivoluzionaria terapia d’urto chiamata “Sconfort Zone” (da cui il titolo della serie tv di Prime Video).
Si tratta di una metodologia per svegliare il paziente dal suo torpore mentale, composta da dure prove settimanali, per far uscire il comico vastese al di fuori della sua zona di comfort per riscoprire sé stesso e ritrovare la vena artistica grazie al superamento di ogni sua paura più profonda.
Per questo motivo, durante “Sconfort Zone”, Maccio Capatonda, durante ogni puntata del serial, supererà varie prove complesse e a volte surreali, per scoprire ogni aspetto più recondito della sua vita e ritrovarsi a livello psicologico.
La miniserie tv da 6 puntate avrà un finale davvero inaspettato, che promette di spiazzare i telespettatori di Prime Video, tra comicità, risate e momenti di introspezione, dove Maccio Capatonda si mostrerà in una veste diversa, a volte quasi da attore drammatico.
Nell’ultima puntata, infatti, Maccio Capatonda, dopo aver abbandonato qualsiasi comodità, dai soldi, alla casa, allo smartphone, oltre ad aver detto addio all’amore e all’affetto dei suoi amici e parenti, ha superato tutte le prove di Braggadocio e si accinge all’ultima “fatica”, ovvero ammazzare qualcuno.
Maccio però non se la sente di arrivare a tanto e lo comunica al Professor Braggadocio, andando nel suo ufficio, ma quando sta per farlo, capisce che la persona con la quale ha parlato per tutta la serie tv non è il vero Braggadocio, ma un suo cliente affetto da gravi problemi psichiatrici che si è finto psicologo per raggirarlo, dato che odia profondamente Maccio per via della sua ex fidanzato e ha come obiettivo quello di annientarlo.
Fortunatamente per Maccio, scoperto l’inganno, il falso Braggadocio viene arrestato dalle forze dell’ordine e lui riottiene tutte le sue cose, casa e soldi compresi, ma non la sua vena artistica, che è sempre “a secco”.
Per questo motivo Maccio va in carcere per chiedere aiuto al falso Braggadocio, cercando di ritrovare la sua ispirazione ma, almeno nella prima stagione di “Sconfort Zone”, non ci riuscirà.
Motivo per il quale, e in questo caso va usato il condizionale, sembrerebbero esserci tutti i presupposti narrativi per portare avanti la serie tv anche per una eventuale seconda stagione.
Maccio Capatonda, durante la conferenza ufficiale di presentazione di “Sconfort Zone”, avvenuta qualche settimana fa a Roma, al cinema Barberini, ha in effetti detto che gli elementi per una seconda stagione ci sarebbero tutti, ma per il momento si attendono conferme al riguardo.
Quel che è certo, come spiegato da Maccio stesso nella presentazione della serie, è che “per il 52%” dunque per una percentuale piuttosto alta di elementi autobiografici, la sua ultima creazione televisiva ha preso spunto da una sua vera crisi artistica, anche se ovviamente la sinossi e la totalità di nomi e personaggi è stata inventata per dare vita a “Sconfort Zone”.