Il tassista si occupava dei sopralluoghi con l’auto di servizio, il complice di intimare, armato di coltello, le rapine. Individuati e arrestati a Roma due rapinatori seriali ai danni di tre supermercati e di una farmacia. Colpi messi a segno l’estate scorsa tra La Giustiniana e Formello.
A finire in manette per tre rapine un tassista e un suo amico: il modus operandi
A far scattare le manette, su mandato di arresto firmato a piazzale Clodio, i carabinieri della Compagnia di Roma Cassia. Il tassista, un romano di 52 anni, è finito agli arresti domiciliari e ora rischia la sospensione della licenza, il complice – un 47enne, pure lui romano, in carcere.
Sono accusati a vario titolo e in concorso, dei reati di rapina, furto aggravato e porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere.
Le misure cautelari
I carabinieri sono risaliti ai due rapinatori grazie alle testimonianze dei commessi di alcuni supermercati, alle analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei relativi esercizi commerciali e ai tabulati del traffico telefonico e telematico dei due sospettati.
Tassista e complice sono accusati messi a segno lo scorso luglio tre rapine a più supermercati (di cui uno per ben due volte) e il furto in una farmacia, tra Roma La Giustiniana e Formello in località Le Rughe.
Il ruolo del tassista

Il modus operandi sempre lo stesso. Il rapinatore che entrava in scena – sempre con volto travisato da una mascherina tipo FFPP2, il cappuccio calato sul viso e un coltello in mano – si faceva consegnare l’incasso giornaliero dai dipendenti (per un ammontare complessivo di oltre 4mila euro circa); mentre il tassista a bordo del suo taxi (con regolare licenza rilasciata dal comune di Roma) si occupava oltre ad accompagnare e garantire la fuga del complice, di effettuare i sopralluoghi all’esterno (ma anche all’interno degli esercizi commerciali) dopo aver anche occultato la targa e rimosso l’insegna luminosa recante la scritta “taxi” e gli adesivi identificativi del mezzo.
Il tassista segnalato per droga
Per il tassista i guai non sono cominciati con l’arresto. Nel corso dell’indagine, il suo taxi è stato sequestrato e lui segnalato alla Prefettura poiché trovato in possesso di alcune dosi di cocaina (circa 0,40 grammi), con contestuale ritiro della patente di guida.