Roma, truffa del finto carabiniere: 3 milioni di euro sottratti alla moglie dell’ex ministro (VIDEO)

Con la truffa del finto carabiniere i malviventi avevano sottratto alla donna contanti, oro, argento e lingotti

Una rapina milionaria in un’abitazione, messa a segno con la tecnica del finto carabiniere, ai danni di una donna anziana, moglie dell’ex ministro ed economista Paolo Baratta. Il presunto autore è stato arrestato nella mattina di ieri, lunedì 17 febbraio.

“Si sieda perché le devo comunicare una brutta notizia”. Con la truffa del finto carabiniere i malviventi avevano sottratto alla donna contanti, oro, argento e lingotti

Per entrare in azione con la truffa del finto carabiniere stavolta è stato messo all’opera anche un finto avvocato.

Quello che la donna, Gemma Bracco, 80 anni, poetessa, ha vissuto, è stato un pomeriggio terribile in cui è stata rapinata per ben 3 milioni di euro durante un’escalation durata oltre 6 ore.

I fatti risalgono al 4 ottobre 2024. L’ottantenne quel giorno era stata raggiunta da una telefonata“Si sieda perché le devo comunicare una brutta notizia”. All’altro capo del telefono un finto avvocato che le chiede inizialmente 6500 euro comunicandole che la figlia era stata fermata presso una caserma dei Carabinieri di Venezia responsabile, in base a quanto detto da un finto carabiniere, dell’investimento di una donna.

Versando quella somma come oblazione nessuno avrebbe sporto querela contro la giovane. Scatta il panico e l’ansia di ciò che sarebbe potuto accadere.

La vittima consegna il denaro richiesto e monili in oro. Le chiamate si susseguono, i truffatori entrano nell’appartamento della donna che, disperata, consegna prendendoli dalla cassaforte anche dei lingotti d’oro.

Passano le ore e i truffatori sono sempre sul posto. La donna riempie una borsa in tela con oggetti di argenteria appartenenti al patrimonio di famiglia, a tarda sera, sotto la pioggia battente.

Con il passare delle ore la rapina prende una deriva violenta con la donna presa per un braccio e minacciata da un truffatore di “spezzarla i due” e di “scaraventarla dalla finestra”.

In base alle ricostruzioni della Polizia il tutto è avvenuto con i truffatori che sono stati attenti a tenere occupate le linee telefoniche, quella fissa e quella mobile, per scongiurare contatti con i familiari.

Alla fine del pomeriggio da incubo, in totale, erano stati sottratti all’ottantenne circa 3 milioni di euro in valori.

Solo quando i truffatori hanno lasciato libera la linea del cellulare la donna è riuscita a contattare la figlia dopo le ore di terrore vissute.

Le indagini della Squadra Mobile

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma.

Sospettato di essere tra gli autori della rapina un 35enne di Napoli, arrestato ieri in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, che ha disposto nei suoi confronti la restrizione cautelare in carcere.

Tra le prove che hanno incastrato l’uomo ci sarebbe l’utilizzo del proprio telefono nella rapina.

Gli vengono contestati il reato di truffa e di rapina, entrambi aggravati dall’essere stati perpetrati all’interno delle sue mura domestiche. Gli agenti hanno anche ricostruito che il  35enne avrebbe scaraventato la donna su una sedia minacciandola di tirargliela addosso.

All’esito dell’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per lui si è proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo è ora in carcere per rapina aggravata.

Si cercano gli altri responsabili che hanno agito con lui.

Vista la fase delle indagini preliminari, l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a sentenza definitiva di condanna.