“Banda di poliziotti rapinatori” in azione a Tor Sapienza: assolti in appello

I poliziotti Corrado Martello e Roberto Cresci ed altre 5 persone - tra ex poliziotti e conoscenti - erano stati arrestati dai colleghi con l'accusa di rapina: ribaltata la condanna del primo grado

Agenti di Polizia

Dieci anni di processo, lo sospensione dal servizio e poi il verdetto di appello: assoluzione piena. Sono stati assolti perché il fatto non sussiste i poliziotti (due in servizio e altri due all’epoca già sospesi) arrestati insieme a tre amici nel gennaio 2014 con l’accusa di aver rapinato una prostituta capoverdiana a Tor Sapienza durante una perquisizione antidroga non autorizzata.

I poliziotti Corrado Martello e Roberto Cresci ed altre 5 persone – tra ex poliziotti e conoscenti – erano stati arrestati dai colleghi con l’accusa di rapina: ribaltata la condanna del primo grado

Un’accusa che aveva portato la sospetta “banda di poliziotti rapinatori”, come erano stati definiti, a una condanna in primo grado a otto anni e mezzo di carcere.

Oggi, 14 febbraio, a dieci anni dall’arresto Corrado Martello, Roberto Cresci, Prisco Laurenti e Sergio Doria sono stati assolti.

A emettere la sentenza la III sezione penale Corte di Appello di Roma, presidente Campolo. Nel frattempo anche i due agenti ancora in servizio – Carlo Martello e Roberto Cresci, in servizio rispettivamente nei commissariati Aurelio e Tor Carbone – erano stati allontanati dalla Polizia.

Assieme a loro sono stati assolti i tre coimputati – Catrisano Domenico (ex poliziotto già radiato) il figlio Marco e un ragazzo slavo – che erano finiti sotto accusa per aver partecipato con ruoli diversi al blitz di Tor Sapienza.

La vicenda risale ai primi di gennaio del 2014. Martello e Cresci sono poliziotti in servizio, entrambi col grado di sovrintendente. Gli altri due, Laurenti e Doria, erano già all’epoca ex agenti. Come Catrisano, radiato da tempo.

La soffiata

Martello, Cresci e Catrisano bussano a casa di una escort tirando fuori il tesserino, mentre Prisco Laurenti e Sergio Doria  (noto come Teschio ed ex agente del Reparto volanti) intrattengono il portiere e gli ultimi due fanno da palo su un’auto. Uno di loro aveva saputo che in quella casa poteva esserci un chilo di cocaina da sequestrare, circostanza che poi si rivela falsa.

La donna denuncerà di essere stata segregata in una stanza insieme a un nipote minorenne sotto la minaccia “Non muoverti altrimenti facciamo venire anche i cani antidroga” e di essere stata derubata di un migliaio di euro, novecento euro. Avverte la Polizia e per gli agenti, gli ex agenti e i tre presunti complici scatta l’arresto.

Come sono state smontate le accuse

A smontare l’impianto accusatorio cruciale l’avvocato Mario Giraldi, difensore di Corrado Martello, il presunto capo dei poliziotti ed ex poliziotti che hanno partecipato al blitz a Tor Sapienza e colui che avrebbe sottratto i 900 euro.

Il penalista ha dimostrato che i 900 euro sequestrati all’atto dell’arresto in tasca al suo assistito – e per cui si procedeva per rapina e sequestro di persona – erano stati in realtà prelevati un paio di giorni prima da conti personali.

La presunta banda capeggiata dai due sovrintendenti erano stati arrestati da colleghi lo stesso giorno della perquisizione in casa della escort.