Guidonia, per l’agguato a Parco Azzurro due arresti per tentato omicidio

In manette per l'agguato due ventenni: si erano allontanati dal cantiere edile per mettere a segno la rapina finita a colpi di pistola

Guidonia, per l'agguato a Parco Azzurro due arresti per tentato omicidio
Foto di repertorio Carabinieri di notte

La fuga dal cantiere per mettere a segno un agguato, poi gli spari alle gambe delle vittime per garantirsi la fuga. Ora l’accusa di duplice tentato omicidio. I carabinieri di Tivoli hanno arrestato gli autori dell’agguato dello scorso giugno a Parco Azzurro, a Colleverde di Guidonia, quando vennero rapinati e poi gambizzati due uomini, zio e nipote.

In manette per l’agguato due ventenni: si erano allontanati da un cantiere edile per mettere a segno la rapina finita a colpi di pistola

In manette sono finiti un 25enne di Mentana e un 28enne romeno, entrambi sono accusati dei reati di rapina, tentato omicidio, porto illegale e detenzione abusiva di armi. I due si erano allontanati dal luogo di lavoro, un cantioere edile vicino Tivoli, per eseguire la rapina-agguato.

Le vittime, un marocchino di 57 anni e suo nipote di 30, erano state assalite dai rapinatori a volto coperto, dopo che avevano parcheggiato l’auto.

Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, alla richiesta di consegnare il denaro, il 56enne avrebbe opposto resistenza, scatenando la reazione degli aggressori, i quali lo avrebbero strattonato, percosso e colpito con il calcio di una pistola, riuscendo a sottrargli una collana d’oro prima di tentare la fuga a bordo di una moto motocicletta.

Inseguiti dalla vittima e dal nipote, i due muratori-rapinatori per garantirsi la fuga, hanno esploso colpi di arma da fuoco nei confronti degli inseguitori, ferendoli alle gambe e successivamente avrebbero puntato l’arma anche verso una guardia giurata intervenuta al richiamo delle urla.

Lo scooter fuoriuso

I due rapinatori non riuscendo a riaccendere lo scooter, finito in panne, erano fuggiti a piedi e armati, attraversando il parco condominiale del complesso residenziale di Parco Azzurro e una scuola materna in pieno orario di lezione. Poi erano rientrati a lavoro.

Nella stessa giornata, il 25enne di Mentana aveva denunciato il furto della propria moto. Da qui anche l’accusa di simulazione di reato.