Ostia, scogli contro il crollo della Rotonda ma prima vanno rimosse le macerie di Kursaal e Shilling

La Regione Lazio al lavoro per difendere la Rotonda e la Fontana dello Zodiaco dal rischio crollo causa erosione. Il Campidoglio, però, deve prima rimuovere le macerie del Kursaal e dello Shilling

Erosione costiera: il mare è quasi a ridosso delle fondamenta della Rotonda di Ostia - canaledieci

Tecnici della Regione Lazio al lavoro per progettare la difesa della Rotonda e della Fontana dello Zodiaco di Ostia dal rischio di crollo per causa dell’erosione costiera. L’assessorato regionale ai Lavori pubblici ha mandato sul posto una squadra di esperti per capire come intervenire per mettere in sicurezza quel tratto di costa prima che le prossime mareggiate possano distruggere il belvedere alla testa della via Cristoforo Colombo.

La Regione Lazio al lavoro per difendere la Rotonda e la Fontana dello Zodiaco dal rischio crollo causa erosione. Il Campidoglio, però, deve prima rimuovere le macerie del Kursaal e dello Shilling

Sopralluogo questa mattina, mercoledì 5 febbraio, lungo la costa di levante di Ostia martoriata dall’erosione. Tecnici della Regione Lazio Difesa del Suolo e esperti della ditta che sta rinforzando la scogliera soffolta a ponente del Canale dei Pescatori, hanno visionato lo stato di avanzata del mare in corrispondenza della Rotonda di piazzale Cristoforo Colombo. Il mandato dell’assessore Fabrizio Ghera è di studiare un intervento rapido ed efficace per mettere in sicurezza il monumento realizzato nel 1953 dall’impresa Calantoni Arnaldo su disegno di Pier Luigi Nervi, lo stesso del PalaEur e dell’Aula Paolo VI delle udienze papali.

Il pregio della Rotonda è simboleggiato dal fatto di far parte, insieme con il Castello di Giulio II di Ostia Antica, dei soli monumenti di Ostia raffigurati sui francobolli di Poste Italiane.

La strada più rapida ed efficace sembra quella di posizionare una scogliera a ridosso del basamento della Rotonda ma i tecnici stanno cercando di tenere in considerazione anche il programmato intervento di riversamento a riva di 190mila metri cubi di sabbia come da progetto (5 milioni di euro) già appallato lo scorso anno, il cui avvio è previsto per il prossimo mese di marzo.  Posizionare una scogliera semisommersa a un centinaio di metri dall’attuare riva e riversare successivamente la sabbia nello spazio tra scogli e Rotonda, infatti, avrebbe il vantaggio di rendere nuovamente fruibile per la balneazione quel tratto di mare. L’obiettivo, in funzione anche dei possibili costi, tutti da valutare, è anche quello di prolungare l’intervento fino al confinante trampolino del Kursaal, anch’esso minacciato dall’erosione costiera.

Il problema delle macerie

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Stante la ferma volontà della Regione Lazio di intervenire a tutela di un monumento prezioso come quello della Rotonda con la sua Fontana dello Zodiaco, va registrato un serio impedimento: la distesa di macerie sul bagnasciuga e nelle acque immediatamente antistanti. Sono i resti delle cabine crollate all’Hibiscus, al Kursaal, allo Shilling e allo Sporting Beach. Senza la loro rimozione, sarebbe impossibile intervenire con i mezzi meccanici da terra per la posa della scogliera: la strada d’accesso alla riva verrebbe ricavata attraversando lo stabilimento Hibiscus. Lavorare via mare sarebbe enormemente più costoso e, soprattutto, i tempi si dilaterebbero rischiando nel frattempo il crollo degli obiettivi che si vogliono difendere.

Trattandosi di demanio marittimo in capo al Comune di Roma, la rimozione delle macerie spetta al Campidoglio ma al momento, pure in presenza di una buona disponibilità della Regione Lazio a collaborare per i lavori necessari, da Gualtieri e dai suoi assessori non arrivano segnali risolutivi. Si sa solo che è stato richiesto un preventivo all’Ama e che questo richiederebbe un cospicuo finanziamento, al momento non previsto nelle casse capitoline.