Erano giorni che i residenti dell’Esquilino segnalavano la presenza di clochard e bivacchi improvvisati all’interno del parco dedicato a Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a calci e pugni nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro.
L’operazione decoro del parco dedicato a Willy Monteiro si è svolta nei giorni in cui il procuratore generale ha chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi
Gli agenti del I Gruppo della polizia locale di Roma Capitale, e una squadra di intervento Ama, sono intervenuti nell’area verde di via Guglielmo Pepe per allontanare i senza tetto che vi si erano installati e consentire la rimozione dei rifiuti e degli oggetti presenti nel giardino.
Sul posto si era, infatti, ammucchiata una grande quantità di immondizia oltre a giacigli di fortuna e suppellettili. Lo scopo era di interrompere un flusso diventato ormai continuo di nuovi arrivi e di restituire decoro a una zona particolarmente sensibile anche in relazione all’andamento del processo ripreso a Roma il 25 gennaio scorso contro i due principali responsabili dell’omicidio che si consumò a sud della capitale.
Processo che vede sul banco degli imputati i fratelli di Artena, Gabriele e Marco Bianchi, alla guida del branco responsabile dell’aggressione mortale. Imputati nei cui confronti il sostituto procuratore di della Repubblica di Roma ha chiesto per entrambi l’ergastolo.
Alla cerimonia di inaugurazione del parco, avvenuta il 16 ottobre del 2020, erano presenti anche la mamma di Willy e la sorella Milena. L’inaugurazione si tenne nello stesso giorno in cui a Roma si celebra la giornata della memoria e del rastrellamento del ghetto ebraico del 16 ottobre del 1943. La data non fu scelta casualmente perché Willy perse la vita in quanto vittima anche dell’odio e della violenza razziale soltanto perché quella sera si ribellò ai comportamenti prevaricatori del gruppo che poi lo uccise a calci e pugni.
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