Influenza, boom casi nei bimbi: dal pediatra i consigli pre e post contagio

(Adnkronos) –
I casi di influenza e altre infezioni respiratorie continuano a impennarsi in Italia, il picco si avvicina e anche questa settimana le fascia d'etĂ  piĂą colpite sono quelle pediatriche per le quali l'incidenza di sindromi simil-influenzali è in forte aumento, in particolare nei bambini sotto i 5 anni d'etĂ  ha raggiunto quota 43,6 casi per mille assistiti (era 34,8 nella settimana precedente). Questa la fotografia scattata dall'ultimo rapporto Respivirnet sull'andamento della stagione influenzale. I piccoli restano al momento un forte motore dell'epidemia.  "Stiamo arrivando al picco – conferma all'Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani – ma per i bambini non è un problema. Infatti per loro è una malattia che in genere decorre in modo lieve e con scarse complicanze, può avere un decorso piĂą serio nei bambini che presentano malattie croniche o di lunga durata e per questo che a questa categoria è riservato il vaccino".   
Come affrontare al meglio la fase clou di questa stagione invernale in cui i contagi vanno alle stelle? L'esperto offre alcuni consigli pre e post contagio. "Il primo punto in questo periodo è sapere cosa fare per affrontare al meglio l'attacco dei virus influenzali. Le parole chiave? Mantenersi in forma, allegria e carnevale – elenca Farnetani – Occorre infatti ricordare che lo stress abbassa la risposta immunitaria dell'organismo mentre il buonumore e la gioia lo esaltano. Per questo in attesa dell'incontro con i virus influenzali continuate le normali attivitĂ  che il bambino fa negli altri mesi dell'anno. In primo luogo lo sport. Anche se il bimbo va in piscina l'errore sarebbe di interrompere l'attivitĂ  sportiva per evitare che si ammali. PerchĂ© resterebbe piĂą in casa con il rischio di associare la vita sedentaria alla noia e alla maggior fruizione di smartphone e tablet".  
I bambini "vanno portati fuori – prosegue – anche se è freddo. In inverno ci sono piĂą malattie non perchĂ© il freddo faccia ammalare ma solo perchĂ© si sta maggiormente negli ambienti chiusi. Perciò ben vengano i giochi nei parchi pubblici, le passeggiate in bicicletta, senza timori. Questa attivitĂ  sportiva e motoria è importante non solo dal punto di vista psicologico ma anche per mantenere in forma l'intero organismo perciò per essere piĂą efficienti nella difesa immunitaria". Non modificare gli stili di vita, dunque, protegge i bambini, sottolinea il pediatra. "I genitori coltivino la loro allegria e qui viene in aiuto il Carnevale e le iniziative che si organizzeranno nelle prossime settimane per preparare maschere e festeggiamenti, sempre preferendo magari attivitĂ  all'aperto piĂą che in ambienti chiusi", suggerisce. I vantaggi "sono nettamente superiori al rischio di contagio". Rischio che è "piĂą alto al mattino quando i bambini vanno a scuola, quando inevitabilmente il distanziamento sociale viene meno. Ma per assurdo – osserva Farnetani – nessuno penserebbe mai di ritirare i bambini da scuola per evitare un'epidemia di influenza. Allora come si va a scuola si può festeggiare tutti insieme il Carnevale – rassicura – Lo stesso vale per l'attivitĂ  sportiva e la vita all'aria aperta con la possibilitĂ  di maggiori incontri con i coetanei".   Questo periodo è anche quello giusto per ricordare e insegnare ai bambini alcune elementari forme di prevenzione del contagio che valgono tutto l'anno, ma soprattutto nella stagione delle malattie respiratorie. Sicuramente dopo la pandemia abbiamo imparato a lavarci piĂą spesso le mani e i bambini dovrebbero farlo prima di andare a scuola e al ritorno a casa. Occorre poi insegnare loro che le secrezioni degli occhi e del naso hanno un alto rischio di contagio e trasmissione degli agenti infettivi perciò evitare di toccarsi con le mani occhi e naso e poi toccare superfici e vestiti.  Altre raccomandazioni: non disperdere nell'ambiente fazzoletti, a casa una temperatura oltre 20 gradi inizia a essere dannosa soprattutto per i bambini piĂą piccoli (l'ideale è 19°), aprire le finestre almeno 45 minuti al giorno anche nei periodi piĂą freddi per liberare i locali da particelle di polvere ricche di agenti infettivi. Infine di notte umidificare l'ambiente dove dorme il bambino, mettendo eventualmente asciugamani bagnati sul termosifone o sulle apparecchiature che fanno caldo".  Farnetani consiglia poi anche "di far bere un bicchiere d'acqua o comunque un liquido al bambino prima di dormire, evitare profumi che talvolta possono facilitare un broncospasmo". E se arriva l'influenza? "Cinque i consigli: evitare l'automedicazione ma consultare sempre il medico; non usare antibiotici di propria iniziativa (solo il medico può decidere quando è utile); di propria iniziativa i genitori possono somministrare il paracetamolo ogni 4 ore quando il bambino ha febbre, malessere o dolore; quando c'è febbre il piccolo va vestito di meno perchĂ© deve poter disperdere il calore e non è necessario stia a letto; non insistere se non ha fame ma tenere a disposizione sempre una bottiglia di acqua perchĂ© in caso di febbre è importante che beva" —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)