Neonazisti in arrivo da tutta Europa, la Digos di Roma in pre allerta
Il raduno dei neonazisti d’Europa a Roma ci sarà. Dopo il dietrofront dell’hotel St.Martin, che si è tirato indietro dopo aver accettato la prenotazione del meeting, è stata scelta un’altra sede. L’appuntamento resterà nella capitale, domani 26 gennaio. Ma la Digos è già pronta a scortare l’evento per evitare disordini e violazioni alla memoria. Vietati i saluti romani. Si vedrà se rispettato.
Il raduno dei nazionalisti e dei neonazisti dell’Alliance for Peace and Freedom è stato dirottato nella sede di Forza Nuova al Tuscolano, a partire dalle ore 11, in via Genzano 164.
I partecipanti al raduno nel frattempo stanno arrivano da più paesi, dalla Francia, dalla Spagna ma anche dalla Serbia.
Dalla questura di Roma intanto è stato organizzato il piano di intervento. Gli agenti della Digos vigileranno l’ingresso e l’uscita dal luogo del raduno (permesso anche in assenza di autorizzazioni perché organizzato in un luogo privato) “per evitare che si tengano comportamenti apologetici in violazione delle normative vigenti o offensive del sentimento della memoria”.
L’Anpi, intanto, ne ha chiesto più volte lo stop considerandolo anche una provocazione visto che cade (si ritiene non a caso) alla vigilia della Giornata dedicata alla Memoria delle vittime dell’Olocausto.
La riserva del luogo del raduno è stata appena sciolta nel primo pomeriggio di oggi.
L’appuntamento, dunque, con i leader europei dell’Alliance for Peace and Freedom è alle 11 di domani in via Genzano 164.
L’incontro segue una prima riunione che si è svolta oggi nel viterbese e arriva successivamente allo scambio di mail tra l’hotel nel cuore di Roma, individuato in una prima fase per ospitare l’Afp, e gli avvocati di Forza Nuova.
Ad organizzare il raduno Roberto Fiore, leader di Forza Nuova e anche presidente dell’Alliance for Peace and Freedom (ApF, l’associazione che riunisce le formazioni europee di estrema destra) . Il convegno dovrebbe sancire la “rifondazione” (parole di Fiore) del movimento nazionalista “dopo una gravissima repressione che ha colpito le rappresentanze greche (Alba Dorata), slovacche, spagnole e la stessa Forza Nuova con i fatti del 9 ottobre”, ossia l’assalto alla Cgil per la quale lo stesso Fiore è stato condannato in I grado.
Nella mail inviata dal front office manager della struttura, infatti, si dichiarava l’improvvisa inagibilità del centro congressi a causa di un ‘guasto’ avvenuto il giorno stesso. Da lì la pronta diffida, da parte degli avvocati del movimento di Roberto Fiore, ad adempiere all’accordo “eliminando le problematiche rappresentate“. Diffida finita in un nulla di fatto, con il convegno costretto a spostarsi al Tuscolano.