Operazione congiunta delle forze dell’ordine a Civitavecchia. Sventato un piano criminale legato allo spaccio di stupefacenti. Tre giovani arrestati con l’accusa di aver incendiato auto e abitazioni per riscuotere un debito di droga. Indagini in corso.
Gli investigatori hanno scoperto l’origine degli incendi ad auto e portoni di casa: tre arresti per estorsione
In un’operazione congiunta, la Polizia di Stato e i Carabinieri di Civitavecchia hanno sgominato una pericolosa banda dedita allo spaccio di stupefacenti e a una serie di reati violenti. Tre giovani sono stati arrestati con l’accusa di danneggiamento seguito da incendio, estorsione e atti persecutori.
Gli eventi risalgono al 24 ottobre scorso, quando tre autovetture parcheggiate e i portoni d’ingresso di due abitazioni sono stati intenzionalmente incendiati. Le indagini hanno rapidamente portato alla luce un movente inquietante: i roghi sarebbero stati appiccati per costringere due giovani a saldare un debito legato allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Un piano criminale ben organizzato:
secondo quanto emerso dalle indagini, il mandante, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbe impartito precise istruzioni ai suoi complici, incitandoli a filmare le azioni criminali per verificarne l’esito. Gli incendi delle autovetture, seppur casuali, erano stati studiati a tavolino per depistare le indagini e far apparire i fatti come episodi isolati.