Ostia, palificazioni sospette vicino al depuratore: il Municipio esclude un nuovo campo rom (VIDEO)

Nessun nuovo campo rom nella zona del depuratore, il consigliere Marco Possanzini fa chiarezza sulla situazione in cui versa la zona non distante da Tor San Michele

Nessun nuovo campo rom e tanto meno alcun piano di delocalizzazione dei campi abusivi che assediano il bastione di Tor San Michele e l’officina Atac di Acilia.

Nessun nuovo campo rom nella zona del depuratore, il consigliere Marco Possanzini fa chiarezza sulla situazione in cui versa la zona non distante da Tor San Michele

Il tam tam era corso veloce dopo che qualcuno aveva notato l’installazione di palificazioni sospette in via Tancredi Chiaraluce, vicino a un deposito di mattoni, a ridosso del depuratore Acea e della pineta delle Acque Rosse, al confine con le palazzine delle cooperative. Nei giorni scorsi operai di una ditta avevano preparato il terreno, livellandolo.

Qualcuno, tra i residenti della zona, parlando con gli operai, avrebbe ricevuto l’anticipazione che tratterebbe di opere propedeutiche per la costituzione di un campo rom. Alla Commissione di Riserva del Litorale, competente per gli aspetti ambientali, non è arrivata richiesta di qualsiasi natura.

A fare chiarezza sul punto è Marco Possanzini, capogruppo di Sinistra civica ecologista nel X Municipio e presidente della Commissione locale per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

“Escludo categoricamente che sia in atto qualsiasi tentativo di trasferimento degli insediamenti abusivi. Non solo, la zona di Tor San Michele -dice Possanzini- è al centro di una serie di interventi di riqualificazione che il Demanio dello Stato, proprietario di quei terreni, ha già deliberato di ripulire per poi perimetrare gli spazi prospicienti alla torre con una recinzione simile, per conformità urbanistica, a quella della Lipu mentre un’altra parte è riservata alla realizzazione di un parco pubblico”.

“Oltretutto il trasferimento o la sostituzione di ricoveri abusivi con altri campi è in aperto contrasto con le direttive dell’Unione europea che vanno verso il totale superamento delle baraccopoli. Le persone allontanate dopo gli sgomberi devono essere assistite presso i punti unici di accesso e sistemati in modo adeguato”.

Eppure ci sono due mine vaganti nel X Municipio: oltre ai baraccati di Tor San Michele, dovranno essere sistemati i rom del campo nomadi ai piedi dei ponti di via Zelio Nuttal, ad Acilia. Le previsioni sono di destinare quel terreno al parcheggio di scambio della nascente stazione di Acilia Sud.

Gli insediamenti abusivi rappresentano, oltretutto, un pericolo per l’incolumità degli occupanti e per l’ambiente circostante, a maggior ragione nella zona adiacente alla Torre seicentesca che è soggetta al livello di massima tutela ambientale. Sono ancora vivide, nel ricordo degli occupanti e delle abitazioni presenti nella zona dell’Idroscalo di Ostia, le inquietanti immagini del vasto incendio che il 27 giugno del 2022 divampò nella zona del Porto turistico riducendo in cenere la vegetazione che fiancheggiava l’oasi Lipu-Centro Habitat Mediterraneo nella quale si trovavano diverse baracche abitate da senza dimora e facendo addirittura temere per la loro sorte.

Poi le tende e i ricoveri d’emergenza sono tornati a circondare, tra tavole e assi di fortuna nel disordine e nella sporcizia, Tor San Michele finita di costruire nel 1568 su progetto di Michelangelo Buonarroti.

E’bastato che oggi, sabato 18 gennaio, qualcuno notasse lavori di livellamento di una porzione del terreno circoscrivendo l’area mediante l’infissione di alcuni pali per alimentare la paura di un intervento di risistemazione dei senza tetto che si trovano sui campi circostanti.

Un inno al degrado ambientale, come testimoniano le immagini del video dell’attivista civico Mauro Delicato che pubblichiamo a integrazione dell’articolo e in cui si nota il lavoro di raccolta delle varie discariche disseminate nell’area. 

Le altre zone del Lido di Roma che giacciono in stato di totale abbandono

“Purtroppo le baraccopoli si sono diffuse sul litorale romano negli anni in cui ci si è voltati dall’altra parte -prosegue Possanzini- e tutti sanno che si trovano anche in luoghi protetti come le pinete con gravissimo pericolo per i senza dimora che ci vivono, data l’estrema facilità con cui possono andare a fuoco le baracche, e per il bosco stesso. Il municipio non ha tuttavia le competenze necessarie per poter intervenire quando l’area è di pertinenza demaniale”.

“Non è solo un problema di Tor San Michele. Lo Stato dovrà, infatti, perimetrare anche un’altra zona del Lido di Roma esposta al degrado e all’accumulo di rifiuti di ogni genere. Mi riferisco -conclude il consigliere- al parco di via dell’Aquilone, delimitato da una rete distrutta in più punti e situato tra la stazione metro di Castel Fusano e via Vivaldi”.

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