Colli Aniene, il campo sportivo chiuso resta senza un gestore

Colli Aniene: persa un'altra occasione per riaprire il campo sportivo. Residenti: "L'impianto chiuso è a rischio degrado e occupazioni abusive"

Nella foto il campo all'epoca dello sgombero e oggi - Fonte social free

E’ stata dichiarata non valida, la gara per l’affidamento della gestione del campo sportivo di via degli Alberini a Colli Aniene, per cui si era presentato un solo soggetto privo dei requisiti richiesti. L’impianto sportivo chiuso con i lucchetti nel 2024, resta dunque in una situazione di stallo, con i cittadini senza un luogo dove praticare sport.

Colli Aniene: persa un’altra occasione per riaprire il campo sportivo. Residenti: “L’impianto chiuso è a rischio degrado e occupazioni abusive”

La vicenda del campo sportivo di via degli Alberini ha origini lontane e ha visto scontrarsi diverse posizioni, con conseguenze negative per la comunità locale.

La vicenda legale-amministrativa

Dopo anni di gestione da parte dell’ASD Tor Sapienza, con la decadenza della concessione dell’area comunale, una sentenza del TAR aveva riconosciuto alla società il diritto di utilizzare ancora gli spazi, poi revocata nonostante un nuovo ricorso, con lo sgombero a maggio del 2024, e la chiusura dei cancelli che ha interrotto bruscamente le attività sportive di centinaia di atleti.

All’epoca dello sgombero sulla vicenda intervenne il consigliere capitolino e presidente della Commissione Sport Nando Bonessio, che riferì: “Non si comprende come il Municipio IV dal 2021 abbia ritenuto di non dover applicare la sentenza del TAR che dava ragione alla società riconoscendole il diritto al prolungamento della concessione, ma al contrario, avendo vinto il ricorso in appello, abbia applicato immediatamente la sentenza del Consiglio di Stato a favore del Municipio nonostante fosse pendente la pronuncia definitiva della Cassazione a causa dell’ulteriore ricorso presentato dalla ASD Tor Sapienza”.

La motivazione della revoca

La motivazione ufficiale appresa in seguito per la revoca della concessione sarebbe stata la presenza di alcuni container abusivi utilizzati come spogliatoi. Tuttavia, secondo alcuni residenti, questa sarebbe stata solo una scusa per porre fine ad una collaborazione che si era rivelata proficua per entrambe le parti.

L’indizione della gara per l’affidamento

Con la sentenza del Consiglio di Stato a favore del Municipio IV, quest’ultimo ha in seguito indetto una gara pubblica per affidare la gestione del campo sportivo, ma i requisiti richiesti sono stati giudicati troppo rigidi e poco accessibili.

Il valore complessivo della concessione come da specifiche, è stato stimato in oltre 6 milioni di euro, e potevano parteciparvi peraltro solo realtà con un fatturato globale non inferiore a 1 milione e 225mila euro negli ultimi tre anni.

In particolare, il requisito del fatturato minimo, avrebbe escluso dalla competizione molte realtà sportive locali, spesso composte da volontari e con risorse limitate. Di conseguenza, alla gara ha partecipato un unico soggetto che non possedendo i requisiti richiesti, ha determinato la non validità del procedimento.

L’impianto sportivo chiuso a rischio degrado e occupazioni abusive

Intanto la notizia dell’ennesimo fallimento per l’affidamento della gestione del campo sportivo, ha gettato nello sconforto quanti confidavano nel recupero di quest’area pubblica.

A preoccupare ora, oltre all’ennesima perdita di un’occasione per riaprire un luogo dove praticare sport e attività fisica, è anche il rischio di un inevitabile degrado urbano dell’impianto sportivo e la possibilità che diventi luogo di ritrovo per atti vandalici e occupazioni abusive.