Il litorale romano, in particolare Ostia, è nuovamente sotto attacco. Le forti mareggiate degli ultimi mesi hanno provocato danni ingenti da erosione agli stabilimenti balneari, mettendo a rischio un patrimonio storico e turistico di inestimabile valore. Il nuovo allarme, è stato lanciato oggi in consiglio regionale, dov’è stato presentato un ordine del giorno che impegna presidente e Giunta a mettere in atto un intervento immediato, e a riconoscere lo stato di calamità naturale per il territorio di Ostia.
Enormi i danni da erosione subiti dagli stabilimenti. Palazzi: “Le strutture tampone fino ad ora adottate non sono state efficaci”
A Ostia lo stato di emergenza è senza precedenti. A ribadirlo in queste ore la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Edy Palazzi, che ha lanciato l’allarme, sottolineando come “Le strutture tampone fino ad ora adottate non sono state efficaci” e che i danni subiti dagli stabilimenti sono enormi.
“Considerato che il patrimonio storico e turistico rischia di essere irrimediabilmente compromesso, ho presentato in consiglio un ordine del giorno che impegna la Regione Lazio a mettere in atto interventi strutturali straordinari da parte della Protezione Civile per proteggere l’area” – ha dichiarato Palazzi.
La richiesta dello stato di calamità naturale
La consigliera regionale ha inoltre proposto di riconoscere lo stato di calamità naturale per il territorio di Ostia. la finalità in tal caso è quella di ottenere i fondi necessari per risanare i danni provocati dall’erosione costiera:
“Serve intervenire in maniera urgente – ha proseguito Palazzi -, e l’unico modo, in questo momento, come già proposto dall’onorevole Ciocchetti, è proprio quello di procedere attraverso il riconoscimento dello stato di calamità naturale”.
Il deputato aveva sollecitato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a fare una richiesta formale per la dichiarazione dello stato di calamità naturale.
La situazione sulle spiagge di Ostia
Il mare intanto avanza e gli stabilimenti storici crollano facendo aumentare la preoccupazione nei concessionari degli stabilimenti storici:
“Alcuni sono un vero e proprio simbolo non solo di Roma ma dell’intera regione, che sono sull’orlo del tracollo con inevitabili e pesantissime ripercussioni sull’intera filiera del turismo balneare” conclude Palazzi.
Come spiegato in questo articolo, lo stabilimento Shilling, è stato letteralmente squarciato dalle onde, così come il Kursaal, il simbolo del turismo romano degli anni ’50 che rischia di sparire.
Del bar dello Shilling non è rimasto quasi nulla: la palificazione è l’unica testimonianza di quello che un tempo era un punto di ritrovo per romani e turisti. Le vetrate del ristorante sono crollate, le passerelle sono state travolte dalle onde e il mare si è avvicinato pericolosamente alla base della Rotonda con la Fontana dello Zodiaco.
Ancora più grave la situazione del Kursaal, con la battigia che è ormai a pochi metri dal famoso trampolino e dalla piscina, mentre il mare ha raggiunto le fondamenta dello stabilimento Sporting beach, minandone la stabilità.