Gaia, 13 anni, morta per causa dell’incidente stradale: la Procura accusa la madre

Sarà processata anche la madre di Gaia che viaggiava insieme alla figlia sull’auto condotta dall’amica

Sarà processata con l’accusa di omicidio stradale anche la mamma 34enne di Gaia, la ragazza di 13 anni deceduta nella notte del 4 novembre 2023 quando, intorno, alle 3.00 l’auto su cui viaggiavano entrambe, guidata da un’amica della madre, si ribaltò più volte all’altezza della Rotonda Gutenberg di via Laurentina a Roma.

Sarà processata anche la madre di Gaia che viaggiava insieme alla figlia sull’auto condotta dall’amica

Gaia non ebbe scampo poiché, sostiene la pubblica accusa, era senza cinture di sicurezza che la madre avrebbe dovuto imporle e che, per lo stesso motivo, era stata catapultata fuori della vettura finendo sull’asfalto dove aveva trovato la morte in pochi minuti.

L’incidente avvenne all’altezza di Trigoria, in un punto che era già stato teatro di episodi simili. Gaia e la mamma stavano tornando da una serata passata insieme all’amica della madre, anche lei 34enne, che guidava la Golf a bordo della quale si erano entrambe addormentate.

Il ribaltamento avvenne mentre pioveva e la visibilità era piuttosto scarsa ma fu conseguenza di una serie di fattori che potevano essere evitati a iniziare dall’eccessiva velocità del veicolo, lanciato a circa 90 chilometri orari, in un tratto in cui il limite massimo passa rapidamente da 70 a 30 chilometri orari.

Il giudice dell’udienza preliminare ha fissato il dibattimento a carico della mamma di Gaia al prossimo mese di dicembre. L’avvocato difensore si è detto certo di poter dimostrare l’innocenza della cliente che, ha sottolineato, sta già pagando con la sua sofferenza la morte della figlia. Tra l’altro, secondo quanto sostiene il legale, al momento della partenza dell’auto la ragazza avrebbe indossato regolarmente la cintura di sicurezza.

Diversa la posizione della conducente che, al momento dell’incidente stava guidando con un tasso alcolemico ben superiore ai valori consentiti e ha già patteggiato una pena a due anni e 10 mesi di reclusione che sarà oggetto di un’udienza fissata al prossimo mese di giugno.

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