Porta il suo pc in riparazione terrorizzato dal rischio di perdere il suo archivio con la pedopornografia più becera – centinaia di immagini con violenze su minori – ma viene denunciato dal tecnico e arrestato. Un 60enne dipendente Ama è finito così in carcere l’altra mattina con l’accusa di detenzione di ingenti quantità di materiale pedopornografico.
L’uomo, un dipendente di Ama, è finito in carcere con l’accusa di pedopornografia. Indagini sul materiale raccolto
La scoperta è avvenuta per puro caso. Il tecnico incaricato di riparare il computer si è imbattuto in un vero e proprio archivio dell’orrore: circa 500 video che ritraevano abusi su minori. Senza esitazione, ha allertato le forze dell’ordine.
Le successive perquisizioni domiciliari hanno portato alla luce un quadro ancora più inquietante. Nell’abitazione dell’uomo, nel quartiere romano di Casal Lumbroso, gli investigatori hanno trovato altri due hard disk contenenti migliaia di immagini e video simili.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero Antonio Verdi, l’uomo collezionava il materiale da diversi anni. Un hobby macabro che si celava dietro l’apparenza di una vita normale.
La moglie dell’arrestato, presente durante la perquisizione, è rimasta sconvolta dalla scoperta. L’uomo, di fronte all’evidenza dei fatti, non ha opposto resistenza e ha collaborato con gli inquirenti.
L’arresto
L’arresto in flagranza è stato disposto in considerazione della gravità dei reati contestati e della quantità di materiale rinvenuto. L’uomo dovrà ora rispondere all’accusa di detenzione di materiale pedopornografico e affrontare il relativo processo.
Il precedente
A ottobre era finito in carcere per lo stesso reato un 57enne romano, usciere della Sovrintendenza capitolina ai beni culturali.
Era stato trovato in possesso di sei mila i video ritraenti bambini, anche di appena due mesi, costretti a subire atti sessuali da parte di adulti. Il suo arresto era avvenuto al termine di un’indagine internazionale della polizia postale, volta proprio al contrasto della pedopornografia.
Sempre per abusi, anche su neonati, erano scattati altri arresti a Roma e a Latina, lo scorso marzo.