L’emergenza dei cassonetti gialli per la raccolta dei vestiti è di vecchia data. Ma dopo il periodo delle feste, in cui molte persone hanno deciso di disfarsi di indumenti oramai superati, anche grazie all’arrivo dei regali sotto l’albero, la vicenda si è trasformata in uno scandalo cittadino.
Cassonetti gialli trasformati in un volano per il degrado dei quartieri litoranei ma c’è un’alternativa che permetterebbe di risolvere il problema
A Bagnoletto, quartiere situato nell’entroterra di Ostia, un raccoglitore dotato di leva basculante è stato messo fuori uso per la troppa roba e scoppia di abiti gettati come rifiuti in mezzo alla strada.
A scendere sul piede di guerra sulla questione dei cassonetti gialli, lo scorso mese di ottobre, erano stati alcuni abitanti dell’Infernetto. Un centinaio di persone che si sono radunate in una chat su Whattsapp dal nome simbolico, “Disservizi Ama”, che avevano puntato l’indice contro il sistema di recupero dei vestiti e degli accessori di abbigliamento lamentando di aver bombardato, invano, anche con tramite posta elettronica certificata, l’azienda municipalizzata incaricata di svuotare i raccoglitori e avevano mostrato le immagini impressionanti scattate in via Wolf Ferrari e in via Stradella.
A tornare sul tema è il capogruppo del Movimento 5 Stelle del X Municipio, Alessandro Ieva, a fronte di quanto si sta ripetendo in queste ore in via Barzanò nel quartiere di Bagnoletto.
L’unica soluzione da perseguire, a fronte delle inefficienze che si ripetono a macchia d’olio in tutte le zone della città dove sono collocati i raccoglitori per vestiti, secondo l’esponente grillino sarebbe di “rimuovere tutti i cassonetti gialli che offrono, tra l’altro, un’immagine negativa della città di Roma soprattutto agli occhi dei pellegrini attesi nella metropoli in occasione dell’Anno Santo”.
Il “servizio di svuotamento procede in maniera estremamente lenta”, incalza Ieva, e “ormai è consuetudine vedere i raccoglitori presi d’assalto e danneggiati da persone che vi rovistano e trasformano le aree circostanti in luoghi di degrado. Una situazione particolarmente evidente nelle periferie dove gli indumenti restano abbandonati a terra. L’alternativa più immediata”, conclude tranchant il consigliere locale, “consisterebbe nella loro completa rimozione e nella revisione dei termini contrattuali relativa al servizio ricollocando i cassonetti all’ interno dei centri di raccolta Ama e dei mercati comunali dislocati nei vari municipi.”.
Il problema riguarda anche Ostia e in particolare il raccoglitore posizionato nei pressi della stazione Lido Centro ma anche in altre zone del quartiere tirrenico anche perché il viavai di persone è continuo e chi vuole depositare gli oggetti lo fa indipendentemente dal fatto di trovare i cassonetti traboccanti fino all’orlo e abbandonano il tutto alla bell’e meglio.
Per non parlare del sospetto che, dietro ai ritardi nello svuotamento dei cassonetti gialli, ci sia chi ne approfitta per recuperare indumenti ancora in buone condizioni per poi venderli sulle bancarelle dei mercati ambulanti, invece di destinarli gratuitamente ai bisognosi.
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