Saldi 2025 al via oggi, sei italiani su 10 pronti per caccia a sconto

(Adnkronos) –
Sei italiani su dieci sono pronti per la caccia allo sconto: partono oggi, sabato 4 gennaio, in tutta Italia i saldi invernali 2025. Secondo uno studio della Confcommercio, il 59,8% dei consumatori dichiara l'intenzione di fare shopping durante queste giornate di sconti, contro il 40,2% che rinuncerà all'opportunità dei ribassi. Quasi il 49% degli acquirenti approfitterà dei saldi per acquistare un articolo desiderato da tempo, con una maggiore propensione tra i consumatori più giovani. La percentuale di chi prevede di spendere di più rispetto al 2024 è in aumento, passando dal 20,2% al 22,1%. Circa il 68% dei consumatori acquisterà sia nei negozi fisici sia online. L'abbigliamento (93,9%) rimane la categoria più popolare, seguita dalle calzature (76,0%) e dalla biancheria intima (40,7%). In calo la percentuale di consumatori che utilizzerà i social network per cercare articoli in saldo, dal 37% del 2024 al 31,4% di quest’anno.  Il 55% ha modificato le abitudini di acquisto a seguito del cambiamento climatico: dato confermato dal 77,6% delle imprese che segnalano un ritardo nell’inizio della domanda di abbigliamento invernale. Il 53% compra durante i saldi solo ciò di cui ha effettivamente bisogno. Il 19% ha come priorità la qualità del prodotto indipendentemente dalla percentuale di sconto.  Le imprese prevedono che durante i saldi di gennaio 2025 il numero di clienti nei negozi sarà simile a quello del gennaio 2024, senza aspettarsi un aumento significativo. Il 64% dei negozi offrirà sconti fino al 30% sui prodotti in vendita. I saldi continuano a rappresentare un'opportunità per le imprese di acquisire nuovi clienti, con quasi il 58% che si aspetta visite da nuovi acquirenti. Inoltre, il 78,2% delle imprese prevede che i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali complessive. Il 43,4% delle imprese retail della moda ha subito nel 2024 una contrazione dei ricavi rispetto al 2023.  Oltre 8 imprenditori su 10 approvano l’introduzione di una data unica di inizio saldi in tutta Italia. Salvo la Valle d'Aosta, che ha dato il via ai saldi con due giorni d'anticipo, e Trento e provincia, dove i commercianti possono stabilire liberamente la data di inizio, in tutto il Paese il 4 gennaio 2025 è la giornata in cui scattano gli sconti.  
I saldi avranno durata di 60 giorni, tranne in alcune regioni. Nel Lazio dureranno sei settimane, in Liguria 45 giorni e in Piemonte 8 settimane. Il consueto sondaggio sui saldi di fine stagione invernali, condotto da Ipsos per Confesercenti, racconta cosa sono più interessati a comprare gli italiani e quanto sono intenzionati a spendere. 
Il budget. Il 59% degli intervistati ha già pianificato quanto investire nel rinnovo del guardaroba: in media si spenderanno circa 218 euro a famiglia, con una media più alta nel Centro Italia (quasi 263 euro) e tra gli over 34 (quasi 239 euro). Cifre importanti, per un evento promozionale che è ancora il più apprezzato dagli italiani: il 53% degli intervistati ritiene i saldi l’appuntamento più conveniente e utile, mentre solo il 20% indica il Black Friday. 
Dove si compra. Vincono i negozi. Come accaduto nell’ultima settimana di Natale, anche per i saldi i punti vendita fisici appaiono in vantaggio sull’online: si comprerà attraverso entrambi i canali, ma otto italiani su dieci (81%) sceglieranno i negozi per almeno un acquisto, contro il 54% che comprerà un prodotto online. 
Cosa si cerca. I prodotti moda più desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe, indicati dal 51% di chi ha previsto di acquistare. Un effetto dell’arrivo del freddo dopo un autunno caldo, a causa del quale il 30% circa dei consumatori segnala di aver ridotto gli acquisti di abbigliamento invernale. Particolarmente cercati i maglioni di qualità con decorazioni. Seguono, a brevissima distanza, le calzature (49% delle segnalazioni) e poi – ben più staccati – gonne e pantaloni (31%), con un interesse forte per jeans e denim, e maglie e top (30%). Nella lista dei desideri ci sono anche intimo (28%), camicie e camicette (22%), borse (21%) e i capispalla – giubbotti, cappotti e piumini – sempre al 21%. Poi accessori (18%) e abiti e completi (17%). Il Codacons invece ha diffuso, come ogni anno, un vademecum con i consigli utili per fare acquisti in sicurezza (ed evitare possibili fregature). 
Lo scontrino. La prima regola da seguire, è conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare, il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare, e se il cambio non è possibile (ad esempio perché il prodotto è finito) si ha diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono). Due i mesi di tempo (non 7 o 8 giorni), per denunciare il difetto. 
Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce 'Saldo' deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. È bene quindi tenersi alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. 
Il suggerimento: girare. Nei giorni che precedono i saldi, può essere utile andare nei negozi e segnarsi il prezzo del prodotto che interessa per poi verificare l’effettività dello sconto praticato e andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi: a volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio eviterà di acquistare merce a buon prezzo, ma di cui non si ha bisogno. 
Consigli per gli acquisti: la bontà dell’articolo va valutata guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali, per esempio, costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti e degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova. Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità aiuta a valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. 
Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla nuova. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce. 
Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Pagamenti: il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Infine, se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)