Visita di Torre Alfina, uno dei “Borghi più belli d’Italia”: tra i misteri del Castello, escape room e passeggiate nel bosco

Cosa vedere e cosa fare a Torre Alfina, borgo che nasce ai piedi di un castello medievale

Weekend a Torre Alfina, uno dei Borghi più belli d'Italia
Vista di Torre Alfina (Foto: Castello Torre Alfina)

La storia del borgo di Torre Alfina è profondamente collegata a quella del suo famoso castello, uno dei meglio conservati del Lazio e del centro Italia. Una visita a questo piccolo e delizioso paese può comprendere anche una passeggiata nelle verdi aree circostanti o al centro di Acquapendente, comune di cui Torre Alfina è frazione.

Cosa vedere e cosa fare a Torre Alfina, borgo che nasce ai piedi di un castello medievale

Il castello di Torre Alfina è l’elemento che domina la vista. Ai suoi piedi si estende il borgo, nato nell’alto Medioevo attorno a una torre di avvistamento.

Siamo a 602 metri di altezza, in provincia di Viterbo, in un’area che si trova nel Lazio ma al confine con Umbria e Toscana.

Torre Alfina è un luogo circondato da una vegetazione incredibilmente lussureggiante, dalla Riserva naturale del Monte Rufeno, dal bosco del Sasseto.

Tutta questa serie di ricchezze hanno fatto sì che Torre Alfina venisse inserita nel prestigioso elenco dei “Borghi più belli d’Italia”.

Visita di Torre Alfina, uno dei “Borghi più belli d’Italia”: tra i misteri del Castello, escape room e passeggiate nel bosco 1

Secoli di storia avvolgono il castello. Partono dai Longobardi arrivando a oggi, con una metamorfosi evidente tra il 1220 e il 1550 e la trasformazione da torre fortificata in elegante residenza di campagna rinascimentale.

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Foto: Castello di Torre Alfina

E’ caratterizzato da alte mura di pietra e da quattro imponenti torri merlate. Quest’aria difensiva si alleggerisce alla vista dei giardini e dei cortili in stile rinascimentale tra siepi disposte in maniera geometrica, fontana, aiuole e un giardino segreto dove si celebrano le cerimonie.

Negli interni ci sono sale, gallerie, marmi, affreschi, la cucina ottocentesca, la sala biliardo.

Nella visita a Torre Alfina si possono vedere, nella chiesa parrocchiale, due tele del tardo Cinquecento, una Deposizione e una Natività dove compaiono gli stemmi dei Monaldeschi e della Comunità, e due pale d’altare risalenti al XVII secolo.

Da vedere anche il Museo del Fiore e l’antico mulino ad acqua, che si trova all’interno della Riserva Naturale Monte Rufeno.

A Torre Alfina ci si potrà dedicare a lunghe passeggiate o al trekking. Qui, infatti, si trova il Bosco del Sasseto, che fa parte della Riserva naturale. Sessanta ettari ricchi di latifoglie secolari, che arrivano a superare i 25 metri di altezza.

Nella passeggiata si vedranno alberi dalle forme particolari e si incontrerà anche un Mausoleo dall’aspetto gotico, che conserva le spoglie di uno degli storici proprietari del Castello.

Torre Alfina

Come flora spontanea si potranno trovare orchidee e narcisi dei poeti. Ma, tornando al Museo, va detto che in questa zona sono state riconosciute più di mille specie di piante da fiore. Nel Museo si scopriranno tante cose, dal mondo dei fiori e degli insetti alle relazioni ecologiche, passando per i Pugnaloni (mosaici di petali di fiori e foglie, principale elemento folcloristico della festa della Madonna del Fiore), i laboratori e la ludoteca, il sentiero Natura del fiore. Tante sezioni tutte da scoprire visitando il museo (info 0763-730065).

I misteri del castello: la dama senza pace

Non c’è castello senza mistero. E quello di Torre Alfina di misteri ne ha in abbondanza. In particolare quello che è da sempre il più particolare è legato alla Dama senza pace, spirito di una donna di cui non si conosce il nome e che aleggia tra stanze, corridoi e giardini. Oltre a lei, girerebbe nelle stanze storiche il fantasma di un uomo, chiamato Generoso, spirito buono ma tendente a fare scherzi, come quello di rendere il castello invisibile nei giorni di nebbia.

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I misteri del castello sono riferiti anche a strani, e decisamente curiosi, spostamenti di oggetti, come quello di un presepe avvenuto sotto gli occhi di una coppia di sposi. E poi, ancora, orme lasciate sul terreno, rumori di passi nei corridoi. Tutti elementi che in passato hanno attirato un gruppo di Ghost hunters romani.

L’escape room

Il Castello di Torre Alfina è aperto al pubblico con delle visite guidate che si svolgono ogni 30 minuti e hanno una durata di circa 50 minuti. E’ possibile consultare direttamente sul sito ufficiale le aperture collegandosi tramite questo link.

Un nuovo modo, decisamente particolare, per vivere il Castello è rappresentato dall’escape room “A.D. 1337: Fuga dal Castello”. I partecipanti vengono calati in una situazione incredibilmente vera, lo scenario sono le prigioni dalle quali si deve fuggire. Il tutto nasce da una storia realmente accaduta nel 1300 e che aveva riguardato la famiglia Monaldeschi della Cervara, proprietari di questo luogo.  Da quella storia deriva l’incipit dell’escape room. La parte scenografica è molto ricercata e curata nei minimi dettagli. Per la fuga dalle prigioni l’unico modo è mettere in moto le nostre capacità logiche e intuitive e tentare di uscire.

Piatti tipici ed eventi

La terza domenica di maggio si festeggia San Bernardino da Siena. Si tratta di una festa che si svolge in piazzale Sant’Angelo e che prevede l’infiorata per le strade del borgo, mercatino, intrattenimenti per bambini e per adulti.

A luglio l’appuntamento è con il Torre Alfina Blues Festival, giornate dedicate alla musica blues, alla Cultura e al buon cibo. Ad agosto, invece, si svolge la Fiera di San Bartolomeo e anche in questo caso si potrà andare alla scoperta dei prodotti tipici e artigianali.

Sempre ad agosto c’è la Sagra delle Pappardelle al Cinghiale. Si tratta di una delle sagre più note del centro Italia e si svolge ai piedi del castello. Le ricette prevedono preparazioni in una vasta gamma di ricette, accompagnate da vini tipici e prodotti dell’alta Tuscia.

Le pappardelle al cinghiale rappresentano un piatto tipico di Torre Alfina. Inizialmente questo tipo di pasta veniva cucinato con il sugo di lepre, poi sostituita dalla carne di cinghiale vista la loro grande presenza nei boschi.

Nella prima settimana di settembre si tiene invece la Festa della Madonna del Santo Amore, che unisce momenti religiosi e ludici. Si rievoca in corteo la “traslazione” dell’immagine della Madonna.

Numeri e informazioni utili

Comune: Centralino Unico 076373091

Pro Loco: contatti a questo link

Per le foto si ringrazia il Castello di Torre Alfina (telefono ufficio 0763-319868, Via Monaldeschi della Cervara, 1).

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