SULPL: "Mandati allo sbaraglio senza tutele e ora trattati come dei collaboratori in subappalto"
Il rinnovo del contratto nazionale per il comparto sicurezza, firmato nei giorni scorsi, ha innescato una nuova pesante polemica. Al centro della disputa, l’esclusione della Polizia Locale da ogni beneficio economico e normativo previsto dall’accordo. Punti sui quali è intervenuto il SULPL.
E’ il Sindacato Unitario Lavoratori di Polizia Locale e Provinciale (SULPL) ad esprimere forte sconcerto e indignazione per questa decisione ingiusta che ancora una volta penalizza gli agenti di Polizia Locale, nonostante il loro ruolo sempre più centrale nel garantire la sicurezza dei cittadini, spesso in condizioni operative difficili e precarie.
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Stando a quanto stabilito nel rinnovo del contratto per i dipendenti del comparto Sicurezza, firmato da governo e parti sociali nei giorni scorsi, mentre gli agenti delle forze di polizia statali si apprestano a beneficiare di un aumento medio mensile di 198 euro e di un incremento del 6,5% dell’indennità pensionabile, i colleghi della Polizia Locale rimangono a guardare.
Una situazione che il Segretario Romano del SULPL, Marco Milani, ha commentato in questo modo: “Un’ingiustizia inaccettabile per la Polizia Locale, che ogni giorno si confronta con situazioni di crescente complessità e rischio, e considerata una forza di polizia di serie B. Ci sentiamo come dei collaboratori in subappalto, privi delle tutele e dei riconoscimenti che spettano a chi svolge il nostro stesso lavoro“.
Il sindacato, che denuncia da sempre una grave disparità di trattamento rispetto alle altre forze dell’ordine, nonostante i decreti sicurezza abbiano attribuito alla Polizia Locale compiti sempre più importanti, ha anche aggiunto: “Siamo la forza prevalente nei territori metropolitani, spesso mandati allo sbaraglio in situazioni di ordine pubblico, senza le adeguate tutele”.
In una nota trasmessa in queste ora da SULPL, Milani ha anche tenuto a precisare quanto disposto dallo stesso Questore di Roma, in merito all’impiego della Polizia Locale nelle zone di Termini-Esquilino: un esempio lampante di zone ad alta densità criminale, dove gli agenti della Polizia Locale operano spesso in prima linea.
Servizi richiesti, come sottolinea SULPL, ancora lo sorso settembre, in un’ordinanza dello stesso Questore di Roma, che stabiliva come il Comando della Polizia Locale di Roma Capitale, dovesse concorrere a svolgere compiti sempre più specifici e impegnativi, tra cui contrasto all’abusivismo commerciale, la prevenzione e la repressione dei comportamenti incivili e la gestione di situazioni di emergenza.
La situazione di scontento nella Capitale, ha spinto in queste ore gli agenti di Polizia Locale ad indire alcune assemblee per protestare contro le condizioni di lavoro e la mancanza di riconoscimento, e il Segretario romano del sindacato, a fare delle specifiche richieste in una nota trasmessa al Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale, Mario De Sclavis, e al Dirigente U.O. S.P.E., e per conoscenza al sindaco Gualtieri, in cui sono state espresse le profonde preoccupazioni degli agenti.
Tra le principali richieste, c’è intanto quella di ripristinare le competenze originarie delle unità operative speciali, mettendo fine alla commistione di personale e funzioni che si è verificata negli ultimi anni, e per cui gli agenti lamentano di essere spesso impiegati in servizi che esulano dalle loro competenze specifiche, senza ricevere l’adeguata protezione.
L’altro punto, riguarda infatti il miglioramento delle condizioni di lavoro, con l’adozione di idonee misure di abbattimento del rischio per i lavoratori, in servizi pericolosi.
E infine, ma non ultimo, l’atro tasto dolente, e cioè la mancata corresponsione di un’indennità giornaliera di Ordine Pubblico per questo tipo di servizi, prevista ma non percepita dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale.
A seguito della denunciata esclusione dei lavoratori della Polizia Locale dal nuovo contratto contratto nazionale per il comparto sicurezza, il SULPL ha rivolto un appello ai sindaci: “Mentre attendiamo una legge di riforma che equipari la Polizia Locale alle altre forze dell’ordine, garantendo a tutti gli operatori le stesse tutele e le stesse opportunità, chiediamo ai Sindaci di impiegarci per quello che siamo, e cioè dipendenti comunali cui garantire condizioni di lavoro in Sicurezza e gestione dirigenziale ossequiosa delle normative vigenti” – ha concluso Milani.