Otello De Castris si toglie la vita pochi giorni dopo aver assassinato la moglie a Terracina. Il dramma di una coppia anzian
Uccide la moglie e a meno di un mese dal delitto si suicida. Otello De Castris, il 93enne accusato di aver strangolato e soffocato il 26 novembre a Terracina la moglie, la 82enne, Luisa Trombetta, si è tolto la vita. L’estremo gesto la notte scorsa – tra il 14 e il 15 dicembre – in una Rsa di Poli, vicino Palestrina, dove da pochi giorni era stato trasferito dal carcere agli arresti domiciliari.
Il delitto, meno di un mese fa, durante un week end nella casa al mare. Il pensionato aveva soffocato la moglie con un cuscino durante una lite e poco dopo era finito in manette con l’accusa di omicidio volontario.
Nonostante l’età avanzata, De Castris era stato ritenuto consapevole al momento del fatto e rinchiuso in carcere. Tuttavia, pochi giorni fa, il giudice aveva concesso i domiciliari in una struttura protetta.
Le ragioni che hanno spinto l’anziano a togliersi la vita restano ancora da chiarire, ma è assai probabile che siano da ricollegare proprio all’omicidio della moglie.
La vicenda di Otello De Castris solleva numerosi interrogativi sulla condizione degli anziani e sulle dinamiche di coppia che possono sfociare in atti di violenza. Un caso che impone una riflessione profonda sulla necessità di prevenire e contrastare la violenza domestica, sempre più ricorrente, anche in età avanzata.
Nella coppia – che viveva tra la residenza principale a Colleferro e la seconda casa di Terracina – nonostante le tensioni sembrava che la situazione fosse sotto controllo.
Quel giorno dopo l’omicidio della moglie il 93enne aveva avvertito la figlia di aver compiuto l’irreparabile. A scoprire l’accaduto i carabinieri allertati proprio dalla figlia. La madre è stata trovata ormai priva di vita e il padre in stato confusionale.
Sul suicidio ora indagano i carabinieri. La procura competente è quella di Tivoli.