Anno nuovo, il 2025, nuovo capitolo di The Witcher. Con novità tecniche e fiabesche. In molte delle fiabe che ci venivano lette o raccontate quando eravamo bambini, c’era quasi sempre una damigella indifesa in pericolo che non sapeva cavarsela da sola (scarsa autostima, si direbbe oggi) e per questo aspettava che a salvarla arrivasse il famoso principe azzurro sul suo cavallo bianco (dipendenza affettiva?)
Presentato ai Game Awards 2024 di Los Angeles il The Witcher n.4
Ma i tempi sono cambiati. E così anche le storie, nella loro forma e nel contenuto. Naturalmente anche il finale risulterà diverso (non per questo meno romantico).
Stavolta infatti ad accorrere in soccorso di una dama è una vera principessa, figlia dell’intransigente e macchiavellico Imperatore del Nilfgaard che sceglie di rinunciare a trono e titoli, viaggia da sola con due spade sul dorso, beve pozioni da Witcher, si guadagna da vivere uccidendo mostri e diventa cosí piú forte di qualsiasi maschio. Decisamente più attuale no? L’eroina nella fattispecie si chiama Cirilla (Ciri) cresciuta da Geralt di Rivia (v. immagini del nuovo trailer cinematografico).
Tempo addietro – circa 2 anni dopo che “The Witcher III – The Wild Hunt” raggiunse il suo picco di popolarità mondiale – già si parlava di un sequel, un seguito di “The Witcher 3” con Ciri (la Leonessa di Cintra) come protagonista.
Dato il finale della storia raccontata in “The Wild Hunt”, il più “naturale”, tra quelli possibili del gioco (che per l’appunto era un gioco di ruolo con diversi endings, sulla base delle scelte individuali del giocatore), la cosa non sorprende più di tanto.
Fan in attesa
Ciò che invece continua a stupire i fan nel corso degli anni (prima del mondo dell’autore Andrzej Sapkowski che scrisse i libri prima e realizzò di CD Projekt RED poi) ed uno dei motivi per cui tanti amano molto questo gioco, è il modo in cui i personaggi sono rappresentati in modo così realistico e profondamente umano con le loro personalità, il loro bagaglio emotivo, le loro motivazioni piú o meno nascoste e le loro ambizioni, mostrate bene ma mai in modo noioso, che non possono fare a meno di promuovere un cambiamento personale nel giocatore, a un livello o ad un altro.
Siamo onesti: videogiocare non è più solo un passatempo per teenager e bambini introversi socialmente ansiosi per far passare il tempo.
Negli ultimi due decenni in particolare, è diventato un settore a sé, una nuova forma d’arte, forse la più “completa”, in quanto racchiude in sé musica con colonne sonore memorabili e bellissime, animazioni fluide, paesaggi mozzafiato, architetture da fotografare, seducenti personaggi di cui innamorarsi, simulatori di vita con dettagli sempre piú curati ecc. ecc., se non addirittura universi alternativi a se stanti, potrebbe dire qualche appassionato di fisica quantistica e metafisica.
Completare le missioni secondarie e seguire la trama principale sembra più una psicoterapia, un vero e proprio viaggio mescolati insieme ad un vero e proprio percorso iniziatico, nel senso piú classico del termine, specialmente se parliamo di avventure con personaggio singolo, prospettiva in terza persona e mondi aperti che si possono esplorare senza restrizioni.
Un buon gioco è davvero buono quando bisogna metterlo in pausa perché ci si sta scompisciando dalle risate, si ride davvero in modo incontrollato o bisogna correre a prendere dei fazzoletti perché sentite improvvisamente di dover piangere l’anima vostra.
Ma quanto fa bene lasciarsi un po’ andare ogni tanto, di questi tempi?
Il tutto accade mentre ci si compiace e si gode davvero del grado d’intrattenimento fornito a chi gioca.
In tantissimi sono diventati fan della saga The Witcher proprio per questo motivo.
Magari tanti hanno comprato anche i biglietti per il concerto della band Percival (colonna sonora originale di The Wild Hunt) qualche anno fa e hanno conservato dei bei ricordi.
Guardando adesso il nuovo trailer cinematografico di Witcher IV, la prima cosa che si sente é la voce di un uomo che legge una lettera ad alta voce “Carissima figlia…” a chi sta venendo un nodo alla gola? (dove avete messo i fazzoletti?). Ah, no, no! Fermi! un momento.
La povera ragazza stava per essere sacrificata e Ciri forse riuscirà a salvarla? Sembra davvero di guardare un film, per quanto è dettagliata la grafica.
Parlando di grafica, per i piú “secchioni” = i nerd e gli appassionati: sia il trailer cinematografico (realizzato il collaborazione con Platige Image) che il videogame stesso “The Witcher IV” é ora in fase di sviluppo sul nuovo motore grafico Unreal Engine 5 ma non solo!
Si tratta di una tecnologia creata su misura per CD Projekt RED in particolare (finora non si é mai sentita una cosa del genere!) ed é stato pre-rendered su una scheda grafica che deve essere ancora annunciata e presentata al pubblico, una nuova GPU della “famiglia” NVIDIA GeForce, generazione RTX. A tutti: buone feste e buon ritorno a Kaer Morhen! Ed ecco il trailer ufficiale.
Lily Eikon per rise up communications