Violenze ultras nel calcio, scatta il divieto nelle trasferte. Troppi scontri tra tifoserie ma anche troppi agenti feriti nel tentativo di tenerli a freno. Ed ecco qua che i giallorossi rischiano di non partire.
Il Viminale vieta le trasferte a seguito degli scontri negli stadi. Le tifoserie più coinvolte nelle violenze saranno maggiormente penalizzate
A seguito dei ripetuti episodi di violenza negli stadi italiani, il Viminale, infatti, ha deciso di adottare misure drastiche. Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (CASMS) ha proposto di vietare le trasferte alle tifoserie di Roma, Napoli, Atalanta e Como.
Le prefetture interessate saranno invitate a bloccare immediatamente la prossima trasferta per le tifoserie di Roma, Atalanta e Como. Mentre per tifoseria del Napoli, ritenuta responsabile di condotte più gravi e reiterate nel corso della stagione, è in vista una penalizzazione più severa: le prossime tre trasferte saranno vietate.
Questa decisione è stata presa in seguito ai numerosi scontri tra tifoserie avverse e agli attacchi subiti dalle forze dell’ordine durante le partite. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza all’interno degli stadi e di scoraggiare comportamenti violenti da parte dei tifosi.
I poliziotti feriti nel 2024
Da dicembre dell’anno scorso a oggi abbiamo avuto 183 feriti fra le forze dell’ordine impegnate nelle attività di ordine pubblico negli stadi durante le partite. L’anno precedente erano stati 168 gli agenti feriti.
“Certi dati possono sembrare solo numeri ‘freddi’ ma ci fanno comprendere come ci sia una recrudescenza di violenze da parte di certe tifoserie, ‘allergiche’ al rispetto delle regole”, afferma all’Adnkronos Maurizio Improta, presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive commentando la decisione del Casms del Viminale.
“Queste misure vengono prese proprio per evitare gli ‘incroci’ delle tifoserie più estreme. Durante gli spostamenti, a bordo dei treni e in autogrill, avviene di tutto, assistiamo a comportamenti che non hanno nulla di sportivo – sottolinea Improta – E a rimetterci sempre sono le famiglie e i bambini. Come domenica scorsa a Torino, dove circa cento tifosi partenopei volevano entrare senza biglietto e si sono schierati contro i reparti delle forze dell’ordine”.
Il lavoro dell’Osservatorio e del Casms del Viminale serve dunque innanzitutto a evitare che durante le partite ci siano feriti, che solo nell’ultimo derby Genoa-Sampdoria sono stati 36. E nelle serie minori non va meglio.
“Ai tifosi della Vis Pesaro che avevano organizzato un agguato contro i ‘rivali’ della Lucchese è stato sequestrato un arsenale, fra mazze e bombe carta”, chiarisce Improta. Ma le violenze si stanno estendendo in maniera preoccupante anche in altri ambiti sportivi. “Stiamo assistendo a comportamenti violenti anche nei palazzetti dello sport durante le partite di basket, così come durante le partite di hockey su ghiaccio, specie al nord” conclude il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.