Salvatore Allocca, in sella al suo scooter, finì contro una cabina elettrica per evitare lo sportello dell'auto aperto dalla donna
La Procura di Tivoli ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per la dipendente di Poste Italiane, accusata della grave disattenzione in auto che avrebbe causato la perdita del controllo del due ruote di Salvatore Allocca. L’uomo all’epoca 48enne, venne ricoverato d’urgenza il 7 ottobre del 2022, dopo lo schianto contro una cabina elettrica, e morì dopo 11 giorni d’ospedale.
Secondo l’accusa, la donna, mentre era alla guida della sua auto, avrebbe aperto improvvisamente lo sportello senza accertarsi che la strada, via di Campolimpido alla periferia di Tivoli, fosse libera.
In quel momento, divenuto drammatico. stava sopraggiungendo lo scooter condotto da Salvatore Allocca, che per evitare l’ostacolo dello sportello era finito contro una cabina elettrica poco distante.
L’impatto ebbe un esito fatale. Per le sua gravissime condizioni, Salvatore Allocca rimase ricoverato al Policlinico Gemelli per undici giorni di agonia, alla fine dei quali l’uomo si è purtroppo spento.
Le indagini della Procura di Tivoli ricostruirono nel dettaglio la dinamica dell’incidente, evidenziando la responsabilità della postina, che inizialmente indagata per lesioni stradali, è ora indagata per omicidio colposo, in considerazione della gravità delle conseguenze dell’incidente, come riferisce il Tiburno.
Intanto i familiari di Salvatore Allocca si sono costituiti parte civile nel processo, chiedendo giustizia per la morte del loro caro. Mentre l’assicurazione della vettura guidata dalla postina ha richiesto un incidente probatorio per ottenere una perizia tecnica supplementare, al fine di chiarire ulteriormente le dinamiche dell’incidente, che si terrà il prossimo 19 dicembre.