Morto Mario Dumini, l’eremita. Viveva in una grotta, senza acqua e elettricità, da più di trent’anni. Il suo “paradiso” una grotta in un bosco a San Vittorino, tra Roma e Tivoli, dove trascorreva le giornate tra meditazione, silenzi e letture in profondo contatto con la natura e in compagnia degli animali.
La grotta per Mario “l’Eremita” una scelta: una vita tra solitudine e denunce
Il suo motto: “Se c’è una cosa che non soffro è la solitudine“. Mario Dumini aveva scelto di fare l’eremita dopo aver viaggiato, avuto una moglie e un lavoro stabile. Poi la decisione di isolarsi dal mondo. In oltre trent’anni ha cambiato tre grotte.
Nei pochi contatti con le persone spiegava che nella solitudine e negli spazi aperti aveva cominciato a capire la vita impossibile della città.
Il suo lavandino un piccolo ruscello poi soppiantato da una fontanella a qualche chilometro, il cibo da quanto offerto dall’orto e spontaneamente dalla natura. I pochi soldi della pensione divisi per aiutare i più poveri e per le sue campagne contro “l’orrore della caccia e del carcere“.
Fino a qualche anno fa usciva dalla grotta per raggiungere Roma e circolare con cartelli appesi, cartelli di denuncia.
Si batteva per i diritti umani e, dopo anni (pre grotta) trascorsi a fare il volontario in istituto carcerari in Australia e a Roma, ha scritto un libro: I Monologhi del Secondino – E’ lecito per chi vuole evolvere fare il secondino? “Io ce la metto tutta, mi auguro che qualcuno ascolti la mia idea di riforma carceraria“, la sua speranza.
Un personaggio amato
Mario L’eremita aveva compiuto da tempo 80 anni. A dare notizia della morte il sindaco di San Gregorio da Sassola: “Oggi è venuto a mancare il nostro concittadino Mario Dumini (eremita), il sindaco Giovanni Loreto Colagrossi, l’Amministrazione Comunale e tutta la comunità porgono le più sentite condoglianze alla famiglia”.
Non stava bene da giorni, almeno dall’inizio di novembre. Qualcuno lo ha convinto a ricoverarsi al Policlinico Umberto I di Roma, una sofferenza nella sofferenza per lui che voleva tornare alla sua grotta. “Non voglio essere disturbato. Voglio morire in santa pace nella grotta…”
Nonostante le difficoltà e le privazioni, Mario aveva trovato il suo equilibrio diventando per molti un esempio, un personaggio da scoprire. “Nella grotta ho la mia pace – spiegava – Certo se l’inverno fa freddo metto un maglione in più…Non si può avere tutto dalla vita”.