Il generale ed eurodeputato della Lega Roberto Vannacci sarà sospeso dal suo impiego nell’Esercito Italiano per undici mesi, “con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio“.
A dare il via libera alla sospensione per Vannacci il pronunciamento del Tar del Lazio: la misura disciplinare diventa esecutiva
E’ stata confermata la sanzione disposta a fine febbraio dal ministero della Difesa dopo la pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’, diventato caso editoriale e trampolino di lancio della carriera politica del generale Vannacci
A dare il via libera alla sospensione per undici mesi di Vannacci il Tar del Lazio che ha respinto la richiesta di sospensiva alla misura stabilita dai vertici dell’esercito nei mesi scorsi.
Si tratta di una misura disciplinare attivata in seguito all’istruttoria avviata nei confronti del generale su sollecitazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto.
In sostanza secondo i vertici dell’esercito l’ufficiale avrebbe leso il principio di imparzialità delle forze armate con il suo testo “Il mondo al contrario”.
Un libro che denota «”carenza del senso di responsabilità” e “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata”.
L’inchiesta penale e quella militare
Per i contenuti della pubblicazione Vannacci è finito sotto inchiesta da parte del sostituto procuratore Erminio Amelio; ora il magistrato dovrà decidere se il generale sia incorso o meno nel reato di istigazione all’odio razziale.
L’inchiesta penale è nata da un esposto di Luca Comellini maresciallo in congedo dell’aeronautica e al vertice del Sindacato dei militari per la tutela dei cittadini. Il fascicolo della procura militare, per ragioni di competenza, poi era stato girato ai colleghi di piazzale Clodio competenti per i reati penali.