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Nuovo Ponte della Scafa, raccolti tutti i pareri favorevoli ma c’è il ricorso al Ministero della Cultura

Accelerazione verso la conclusione della Conferenza dei Servizi: incassati i due pareri favorevoli mancanti. Ma l’associazione “Amici del lungomare” contesta il nulla-osta della Sovrintendenza archeologica

L’acquisizione di tutti i pareri favorevoli al progetto per il nuovo Ponte della Scafa potrebbe essere dell’atto conclusivo verso la riapertura del cantiere per la sua realizzazione. Se non fosse che un’associazione di tutela del paesaggio ha scritto direttamente al Ministero della Cultura per invalidare, a termini di legge, il nulla-osta rilasciato dalla Soprintendenza di Ostia. Quel parere viola una legge del 1959 che vieta l’assoluta inedificabilità in quei luoghi e costruire pilastri altri 16 metri (pari a un palazzo di cinque piani) non è proprio uno scherzo.

Accelerazione verso la conclusione della Conferenza dei Servizi: incassati i due pareri favorevoli mancanti. Ma l’associazione “Amici del lungomare” contesta il nulla-osta della Sovrintendenza archeologica

Da “Risorse per Roma”, l’agenzia che si occupa del progetto per il nuovo Ponte della Scafa, arrivano valutazioni entusiaste riguardo all’acquisizione, nell’ultimo mese, di due pareri favorevoli fondamentali per il via libera finale al progetto rigettato nella sua fase istruttoria. Il primo è quello del 13 settembre scorso da parte della Commissione di Riserva che ha espresso parere favorevole a maggioranza con una serie di prescrizioni. Il secondo da parte del Comune di Fiumicino con la determina del 3 ottobre.

A luglio dello scorso anno la Conferenza dei Servizi aveva decretato il blocco del vecchio progetto. Anche l’Anac, autorità contro la corruzione, aveva espresso forti perplessità in merito alla utilità e efficienza del vecchio progetto. La proposta sul progetto rivisto secondo le prescrizioni della prima Conferenza dei servizi era stata presentata il 21 dicembre del 2023 da “Risorse per Roma”, società in house di Roma Capitale che ha assunto il ruolo di advisor tecnico dell’amministrazione capitolina. Nella sostanza cambia poco rispetto al primo progetto: invece di superare il Tevere a un’altezza di 18 metri dal pelo dell’acqua, il nuovo ponte sarà sospeso a 16 metri.

Il ricorso alla Direzione Generale dei Ministero della Cultura

Tra i pareri favorevoli alla messa in cantiere del nuovo progetto c’è anche quello del Sovrintendente del Parco Archeologico di Ostia Antica (lettera in data 13/09/2024) che un anno fa aveva invece negato il nullaosta. Nell’esprimere oggi parere favorevole, la direzione del Parco archeologico si lancia ad una serie di richieste di illusorie mitigazioni e compensazioni inadeguate al danno tra cui – per quanto attiene gli aspetti paesaggistici – quella di “movimenti di terra e creazioni di rilevati (fino a 16 mt di altezza ) finalizzati a mitigare e ridurre l’altezza percepita dei piloni di sostegno per i nuovi viadotti. Insomma, collinette di terrapieni alte come un palazzo di cinque piani per una loro integrazione paesaggistica.

L’associazione “Amici del lungomare” (da sempre contraria a questa opera faraonica costosa e inutile) ha scoperto, però, che il parere favorevole emesso dal Sovrintendente archeologico viola una legge del 1939 ribadita da uno specifico decreto del 7 marzo 1959 mai cancellato. In quel decreto, “ritenuta l’opportunità di evitare che siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro della (…) zona monumentale degli Scavi di Ostia (…) di cui è ben nota l’importanza storica e archeologica”, si fissa il vincolo di inedificabilità assoluta per una fascia di terreno profonda ml.200 a partire dall’attuale Via della Scafa, e a vincolo di altezza massima delle costruzioni con il limite di ml.7,50 in altezza nei successivi 200 ml. di terreno, tutte aree interessate dai nuovi viadotti.

L’associazione ha fatto ricorso alla Direzione generale del Ministero della Cultura chiedendo di impedire il superamento di 7,5 metri di altezza dei pilastri del nuovo ponte bloccando il progetto che “si profila come una catastrofica evenienza”.