Bimbi magrissimi, vestiti di stracci e con strani segni sul corpo riconducibili a bruciature e morsi di topo. Erano arrivati a mangiare la terra pur di non morire di fame due fratellini rom di 4 e 6 anni trovati nel maggio del 2023 vicino a un casolare ad Ardea sporchi e soprattutto ridotti in pelle e ossa. Il più piccolo, poi, ha persino perso la vista.
I due bimbi rom più che in stato di povertà vivevano in abbandono, la mamma condannata
Nella serata di ieri, 8 ottobre, il tribunale di Roma ha condannato la mamma 10 anni di carcere. Ad incardinare il processo per maltrattamenti aggravati in famiglia il pm Antonio Verdi.
A salvare i due fratellini due agenti della polizia di stato rimasti senza parole nel vederli vagare con gli occhi pieni di disperazione. “Erano ridotti come i bambini del campo di sterminio di Auschwitz”, ha spiegato piangendo poi uno di loro in aula.
Quel giorno è bastato rivolgere loro qualche parola per capire che si trattava di due bimbi costretti a vivere più che nella povertà nel più totale abbandono.
Tanto che non appena la loro storia è finita sul tavolo di un magistrato per la mamma era scattato l’arresto.
Già a pochi giorni dal ritrovamento dei piccoli le era stata tolta la patria potestà ed i bambini dichiarati adottabili dopo tre mesi di cure in ospedale.
La terra nello stomaco e la vista persa
Il più piccolo, a causa delle botte e della malnutrizione, ha perso quasi definitivamente la vista nonostante tutti gli sforzi degli specialisti.
Le raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni.
Ma anche il ricorso a un delicato intervento in Neurochirurgia Pediatrica si è purtroppo rivelato inutile. Le condizioni del piccolo si sono via via aggravate fino a non vedere quasi più.
Malnutriti fino alla fame
“Entrambi presentavano gravi problemi alimentari – avevano segnalato in procura inoltre i pediatri che hanno curato i due bimbi per mesi – La malnutrizione da loro subita era talmente grave che alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra”.
Nel corso degli accertamenti in ospedale sui corpi denutriti dei due bambini erano stati trovati anche segni di morsi di animali, probabilmente topi, e cicatrici forse riconducibili a bruciature di sigarette.