Roma, al Gemelli arriva la culla per la vita. Cosa è e come funziona

Attivata una culla termica: una chance per le mamme in difficoltà. Dove lasciare i neonati al sicuro

La culla per la vita inaugurata al Gemelli

Attivata una nuova culla per la vita a Roma dove le mamme in difficoltà potranno lasciare al sicuro il proprio neonato. E’ la seconda dopo quella aperta nel 2006 al Policlinico Casilino.

Attivata una culla termica: una chance per le mamme in difficoltà. Dove lasciare i neonati al sicuro

Pensata per le mamme in estrema difficoltà la culla  “ninna ho” è stata inaugurata oggi, 3 ottobre, a Roma. E’ collocata vicino al pronto soccorso del Policlinico Gemelli.

Garantito l’anonimato

Qui le mamme che si sentiranno costrette a separarsi dai propri neonati potranno lasciarli in tutta sicurezza e soprattutto in anonimato. La culla è termica e presidiata da neonatologi e pediatri che si prenderebbero immediatamente cura del piccolo.

La culla – spiegano al Policlinico Gemelli – è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che ne permettono un facile utilizzo e un pronto intervento medico per la salvaguardia della salute del piccolo.

Ninna ho è un progetto attuale e rappresenta una risposta concreta all’escalation degli abbandoni neonatali e degli infanticidi, come il caso dei bimbi sepolti a Parma.

La mission della culla è duplice: da un lato ha l’obiettivo di diffondere la normativa italiana che consente alle future mamme, italiane o straniere in grave difficoltà, di partorire in anonimato e sicurezza in tutte le strutture ospedaliere pubbliche.

Dall’altro, attraverso l’installazione delle culle termiche all’interno dei principali ospedali, ninna ho offre un’alternativa alle madri che, per gravi motivi, arrivano alla dolorosa decisione di separarsi dal proprio bambino.

Le culle rappresentano, infatti, un aiuto e una speranza per scongiurare gesti disperati come l’abbandono dei neonati per strada o nei cassonetti.

L’inaugurazione si è svolta alla presenza di Monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale Università Cattolica del Sacro Cuore. Il prelato ha benedetto la culla.

Il progetto ninna ho – ha spiegato Marco Elefanti, Direttore Generale della Fondazione  Gemelli – richiama il diritto al parto in anonimato e la culla è un’alternativa e una soluzione per le mamme che non possono prendersi cura del proprio bambino compiendo, quindi, un grandissimo gesto d’amore nei loro confronti, poiché ne preservano la vita”.

L’attivazione è stata possibile grazie alla Fondazione Francesca Rava e alla Fondazione KPMG Italia ETS .

Le altre culle ninna oh attive in Italia

La culla installata al Policlinico Gemelli è l’ottava che si aggiunge al network ninna ho.

Le altre 7 culle sono state donate al Policlinico Federico II di Napoli, all’ospedale del Ponte di Varese, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, all’Azienda Ospedaliera di Padova e al Careggi di Firenze.

Mentre, la Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Policlinico Casilino di Roma, aderiscono al Network degli ospedali ninna ho per la Campagna Informativa, in quanto già dotati della propria culla termica.

I dati sui non riconoscimenti

Secondo l’Osservatorio Nazionale della Società Italiana di Neonatologia il 37% delle donne che non riconoscono il loro bambino dopo il parto sono italiane. Nel 48,2% dei casi hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.

La culla al Casilino

Dal 2006 al Policlinico Casilino è stato realizzato un piccolo prefabbricato a Via Pietro Belon, angolo Via dei Tucani, all’altezza del nuovo Pronto Soccorso.

È aperto a tutte le ore del giorno e della notte. Non ci sono telecamere nascoste puntate sull’ingresso per registrare l’identità di chi, eventualmente, entri.

All’interno è posizionata una culla che si apre manualmente e si richiude in modo automatico dopo che il neonato è stato depositato, facendo scattare un segnale acustico che suona al triage e che allerta il personale del pronto soccorso e di neonatologia.

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Il meccanismo della culla della vita al Casilino