Il fumo causa il 90% delle diagnosi di cancro al polmone, Aiom: “Aumentare il costo delle sigarette”

(Adnkronos) – Nove diagnosi di tumore del polmone su 10 sono causate dal fumo di sigaretta, che equivale, in Italia, a quasi 40mila nuovi casi nel 2023. Nel nostro Paese, il 24,5% degli adulti (18-69enni) fuma. Una cattiva abitudine sempre piĂą diffusa soprattutto nelle donne, a cui corrisponde un progressivo aumento della mortalitĂ  per carcinoma polmonare in questa fascia della popolazione. Oggi il 75-80% dei casi è diagnosticato in fase avanzata, il che implica ridotte probabilitĂ  di guarigione, costi elevati a livello individuale e sociale e un significativo impatto sulla sostenibilitĂ  di tutto il Servizio sanitario nazionale. Da questo quadro prende le mosse la campagna #SOStenereSSN, promossa congiuntamente da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Fondazione Aiom e Panorama della SanitĂ , presentata oggi al Senato. Un'iniziativa che mira a sostenere il Ssn e sensibilizzare cittadini e istituzioni sui danni del fumo.  L'obiettivo è aumentare di 5 euro il prezzo dei pacchetti di sigarette, una vera e propria tassa di scopo, che può generare fino a 13,8 miliardi da destinare immediatamente al finanziamento del Servizio sanitario. Paesi come la Francia hanno giĂ  modificato il prezzo di vendita, che oggi si aggira sui 12 euro per le sigarette. Anche gli Usa hanno stabilito costi alti, intorno agli 8 dollari. La campagna vedrĂ  la nascita di un sito dedicato, di un opuscolo scaricabile e di uno spot, con il coinvolgimento di istituzioni e testimonial pronti a spiegare a tutti i benefici di uno stile di vita sano e libero dal fumo.  Alla campagna hanno giĂ  aderito anche Airc, Cipomo, Istituto Mario Negri, Crea SanitĂ , Sitab, Cittadinanzattiva, Acc (Alleanza contro il cancro), Ordine dei medici di Roma, Sihata, Pmi sanitĂ , Fondazione Onda, Fondazione Longevitas, Fondazione RES, Simm.  "Il fumo di tabacco, oltre a essere il principale fattore di rischio del tumore del polmone, eĚ€ fortemente associato anche alle neoplasie del cavo orale, gola, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata e rene – spiega Francesco Perrone, presidente Aiom – E' inoltre correlato a malattie cardiovascolari, come infarto e ictus, e respiratorie, come enfisema, asma e Bpco. Queste evidenze mostrano la necessitĂ  di interventi volti a diminuirne il consumo. A causa del grande numero di malati e di patologie fumo-correlate, inoltre, i costi in carico al servizio sanitario sono altissimi. In Italia, sono attribuibili al fumo di tabacco oltre 93mila morti ogni anno, con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro. La nostra societĂ  scientifica ha deciso di intervenire con una campagna volta a chiedere alle istituzioni un aumento di 5 euro del prezzo al pubblico dei prodotti da fumo, con un duplice obiettivo: da una parte dissuadere i fumatori, dall'altra trasformare queste nuove entrate in una tassa di scopo, per poterle reinvestire completamente nel finanziamento del servizio sanitario". "Come rappresentante delle istituzioni e soprattutto come ricercatrice oncologica ho presentato la scorsa settimana in Senato la mia proposta per elevare il costo delle sigarette e dei prodotti da fumo, così come giĂ  accaduto in altri Paesi – afferma Maria Domenica Castellone, vicepresidente del Senato – Potremmo in tal modo generare oltre 13 miliardi di euro di ricavi da investire nel potenziamento del Ssn, oltre che in campagne pubblicitarie mirate a far conoscere soprattutto ai piĂą giovani tutti i rischi legati al consumo di sigarette. La tutela della salute dei cittadini è sancita dalla nostra Costituzione, e occorre fare di tutto affinchĂ© essa si realizzi pienamente". In Italia, nel periodo 2007-2019, nelle donne – riporta una nota – è stato documentato un eccesso di 16.036 morti per carcinoma polmonare, il 16% in piĂą di quanto atteso. Un quadro che riflette la diversitĂ  di genere nella diffusione dell'abitudine di fumare nel corso del tempo e che suggerisce l'opportunitĂ  di promuovere con forza la lotta al tabagismo. "Negli ultimi anni si è osservata una diminuzione lenta ma costante del numero complessivo di fumatori, con un rialzo durante la pandemia – sottolinea Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom – Le campagne anti-fumo e una maggiore attenzione alla prevenzione primaria hanno ottenuto risultati positivi. Nonostante questo, l'incidenza del tumore al polmone e la sua mortalitĂ  sono ancora alte, con numeri in aumento tra le donne, specialmente in etĂ  avanzata, poichĂ© i danni del fumo possono emergere anche dopo molto tempo. Nel 2023 le nuove diagnosi sono state 44mila, 30mila negli uomini e 14mila nelle donne. E' fondamentale attivare campagne che possano sensibilizzare la popolazione su questo tema, sull'importanza degli stili di vita sani e sulla necessitĂ  di interrompere quanto prima l'abitudine tabagica, perchĂ©, anche se una diminuzione del numero di sigarette è un buon punto di partenza, non esiste una soglia sotto la quale non risultino dannose". La campagna #SOStenereSSN "si pone come obiettivo primario quello di recuperare risorse preziose per far fronte alle tante esigenze del servizio sanitario aggredendo una abitudine dannosa come quella del fumo – conclude Sandro Franco, direttore Panorama della SanitĂ  – I dati parlano chiaro: in Italia, il 24,5% dei cittadini fuma e uno su 4 consuma piĂą di un pacchetto di sigarette al giorno. Aumentando di 5 euro il costo del pacchetto genereremmo potenzialmente un volume di circa 13,8 miliardi di euro l'anno. Risultato piĂą che prezioso per un sistema che lamenta una cronica carenza di risorse. Ovviamente la speranza è che questo aumento dei costi si traduca anche in un forte disincentivo per i giovani. Speriamo quindi che la nostra campagna possa tradursi in un bene sia per la salute che per la sanitĂ  del nostro Paese".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)