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Roghi di Malagrotta escluso il dolo: l’ipotesi alternativa del comandante dei vigili del fuoco

A Malagrotta escluso il dolo, l'ipotesi del comandante dei vigili del fuoco Adriano De Acutis

In apparenza nessuno dei due roghi scoppiati a Malagrotta sono di origine dolosa. Parola dei vigili del fuoco.

A Malagrotta escluso il dolo, l’ipotesi del comandante dei vigili del fuoco Adriano De Acutis

A Malagrotta ci sono stati due incendi: uno a giugno 2022 nel Tmb2 e l’altro il 24 dicembre 2023, nel Tmb1. Dalle indagini svolte al nostro interno ancora non abbiamo avuto alcun riscontro di effettiva presenza di dolo“.

A sostenerlo il comandante dei vigili del fuoco di Roma Adriano De Acutis in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

Il comandante ha spiegato che “in entrambi i casi l’evento incendio è partito dal luogo in cui viene conferito il materiale di tutti i tipi e poi si è propagato. Era materiale probabilmente appena uscito dall’automezzo“.

Il secondo incendio

Il secondo incendio era scoppiato la vigilia di Natale, in un orario in cui l’impianto era deserto. Alle 11.30, anticipando i tempi dato il giorno festivo, la ventina di operai al lavoro nell’impianto avevano già smaltito le circa 500 tonnellate da suddividere ed erano andati a pranzo.

Avevano staccato dal lavoro da due ore mentre, con tutta probabilità, i focolai si stavano facendo strada tra i rifiuti. Intorno alle 15 sono stati i vigilanti a dare l’allarme.

Gestione dei turni, assenze e sorveglianza, sono questi gli elementi – oltre alle verifiche sul sistema antincendio – su cui indagano polizia e vigili del fuoco, dopo il devastante rogo che la Vigilia di Natale ha avvolto la struttura per il trattamento meccanico biologico nei capannoni di Malagrotta. Il fascicolo in procura era stato aperto per incendio doloso e a stretto giro derubricato in colposo.

Le discariche intanto bruciano

Intanto le discariche (autorizzate e non) del Lazio bruciano, con sospetti su roghi dolosi sempre difficili da accertare. In dieci anni sono stati decine gli impianti di trattamento rifiuti che avrebbero subito un incendio, secondo Legambiente.

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