Ostia, l’opposizione chiede le dimissioni del Presidente del Municipio. Falconi: “Opportunismo. E per il sexgate ho presentato querela”

Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni e lo scioglimento del consiglio: ecco perché

Nella foto il Presidente del X Municipio Mario Falconi

Movimentata seduta del consiglio municipale di Ostia in cui Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni del presidente, Mario Falconi. Fulcro dell’attacco le supposte lacune nella gestione di un territorio che versa in condizioni di abbandono, e non le questioni legate alla privacy ripetutamente violata di Falconi, accusato dai media di essere stato sorpreso all’interno di un’auto in “atteggiamenti intimi” nella Pineta di Castel Fusano da una, sinora fantomatica, pattuglia delle forze dell’ordine.

Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni e lo scioglimento del consiglio: ecco perché

Nessun verbale, nessuna testimonianza solo notizie diffamatorie dice Mario Falconi a canaledieci.it annunciando di aver “presentato oggi formale querela ai carabinieri nei confronti di chi le ha diffuse”.

La richiesta di dimissioni

Il subbuglio scaturito negli ultimi giorni dalle indiscrezioni che hanno coinvolto il minisindaco del Pd ha, intanto, provocato l’energica reazione del capogruppo di Fratelli d’Italia nel X Municipio, Giuseppe Conforzi che premette: “i rumors sul presunto scandalo non ci interessano se non per le ricadute politiche dell’eventuale presenza di persone non autorizzate in una zona vietata al transito dei veicoli. Quello che ci preoccupa è lo stato di degrado in cui versa il territorio litoraneo, dai pini che crollano sulle auto alla perdita delle deleghe su materie cruciali per la gestione amministrativa di tutta la zona di Ostia”.

A infiammare la seduta, però, sono state le affermazioni fatte proprie dalla maggioranza che ha rivolto ai partiti d’opposizione l’accusa di aver ordito un “complotto” contando sull’appoggio dei “cosiddetti poteri forti” per colpire Falconi e costringerlo alle dimissioni.

Ma quale complotto e soprattutto quali marchette? -incalza Conforzi- non siamo stati noi a interagire con la lobby dei balneari e quella dei costruttori e, fino a prova contraria, è proprio un esponente della maggioranza, l’assessore al turismo municipale, Antonio Caliendo, ad aver ricevuto un avviso di garanzia per un presunto coinvolgimento in attività irregolari con i gestori degli stabilimenti”.

“E se il presidente ha sospetti così gravi allora è bene che porti i cosiddetti libri in tribunale rivolgendosi alla procura della Repubblica e aprendo una crisi che porti allo scioglimento di tutto il consiglio, in attesa che venga fatta chiarezza e poi di nuove elezioni. Che fine ha fatto la promessa, ormai vecchia di tre anni, di istituire un Osservatorio sulla legalità del territorio di Ostia?”.

“Rimaniamo garantisti ma pretendiamo anche di sapere a che titolo una persona sentimentalmente vicina a Falconi frequenti le stanze riservate degli uffici e abbia accesso ai documenti istituzionali senza incarichi definiti e non retribuiti. La difesa del Pd è stata sguaiata e sfilacciata per questo –conclude Conforzi– abbiamo chiesto a Falconi di dimettersi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Monica Picca, esponente della Lega nel parlamentino lidense e al contempo assessore ai servizi sociali del Comune di Fiumicino.

Non siamo interessati a conoscere profili strettamente personali del presidente Falconi se non nella misura in cui abbia eventualmente violato divieti di accesso o di transito nella pineta in cui scrivono sia stato visto da agenti delle forze dell’ordine. Per questo -annuncia Picca- presenterò un’interrogazione per sapere se il presidente abbia eventualmente contravvenuto alle disposizioni vigenti nell’area protetta. Si porrebbe un problema di legalità perché mancherebbe il rispetto delle regole. E poi c’è anche il tema relativo alla presenza della persona con cui ha affermato di avere una relazione in uffici cui possono accedere solo persone autorizzate o con incarichi formali”.

Al di là di questi aspetti, tuttavia, la nostra richiesta di dimissioni nasce da una situazione di sbando delle istituzioni. C’è un municipio che è in balìa delle onde. Dalla vicenda del clochard responsabile di un accoltellamento nella centralissima zona di piazza Anco Marzio alle aggressioni e ai furti che dilagano in un territorio abbandonato a se stesso. Quest’estate abbiamo avuto paura di camminare per Ostia di notte. Se il problema dello stallo è nella mancanza di personale -conclude l’esponente leghista- Falconi avrebbe dovuto fare la voce grossa con il sindaco e, invece di abdicare alle sue funzioni rimettendole al Comune, chiedere il personale necessario a far funzionare la macchina amministrativa”.

L’autodifesa di Mario Falconi

Secca la replica del presidente agli strali che provengono dai banchi della minoranza. “L’opposizione -ribatte Mario Falconi- svolge in maniera opportunistica il proprio ruolo. Non ho altro da dire se non che questa mattina ho presentato querela ai carabinieri nei confronti di chi ha diffuso fake news diffamatorie sul mio conto e sulla mia presenza in pineta”.

E su questo il presidente del X Municipio in un’intervista a canaledieci.it aveva, tra l’altro, affermato: “Dicono che sarei stato sorpreso in automobile da organi delle forze dell’ordine in atteggiamenti amorosi in una pineta che si trova a due passi da casa mia all’Infernetto dove, tra l’altro, possiedo una villetta con quattro camere da letto. Certo quando ero un giovane ventenne -aveva ricordato con ironia Falconi – come molti altri miei coetanei in pineta ci andavo con la fidanzata, ma smisi quando fui a un passo dall’essere vittima di un’aggressione insieme alla persona che era con me” (leggi qui).

La prossima puntata di questo feuilleton istituzionale è in programma per domani quando verrà convocata la Commissione Trasparenza in cui l’intera vicenda dovrebbe essere sviscerata nei suoi profili prettamente istituzionali (leggi qui).

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