Dopo il via libera agli interventi di messa in sicurezza dell’incrocio con via del Canale della Lingua, a essere inserito nella lista nera di quelli più pericolosi dell’intera metropoli, la via Cristoforo Colombo è al centro di un ulteriore ciclo di lavori. Quelli necessari ad aumentare la sicurezza dei semafori posizionati sugli incroci con via Wolf Ferrari, nel quartiere residenziale dell’Infernetto, e con via Pindaro sul versante di Casal Palocco.
E’ il secondo incrocio di zona che sarà oggetto di una profonda revisione tesa a ridurre al minimo un tasso troppo elevato di incidenti stradali
Si tratta di uno dei cosiddetti “black point”, vale a dire gli incroci killer che devono essere riattrezzati proprio per il numero di sinistri che vi si verificano senza soluzione di continuità.
A questo scopo la Giunta di Roma Capitale ha approvato il progetto definitivo di riqualificazione e stanziato una somma di poco superiore al mezzo milione di euro per restituire al crocevia di Infernetto-Casal Palocco un assetto capace di prevenire scontri che sono spesso di elevata gravità.
In particolare i lavori da realizzare con uno stanziamento di poco superiore al mezzo milione di euro prevede, tra le altre cose, una ridefinizione delle traiettorie, la revisione e l’ottimizzazione dei percorsi pedonali per renderli più sicuri e una nuova regolazione semaforica oltre al rinnovo della pavimentazione stradale.
Finalmente l’amministrazione capitolina si è resa conto che gli incidenti che hanno luogo in alcuni settori della rete viaria, dentro e fuori dal Grande Raccordo Anulare, non sono esclusivamente frutto dell’imprudenza dei conducenti ma che è prioritario porre rimedio alle lacune tecniche e all’inerzia con cui si è atteso per lungo tempo prima di agire.
Nel caso dell’intersezione tra via Cristoforo Colombo e via Canale della Lingua ci sono addirittura voluti dieci anni con 170 incidenti stradali per un totale di 196 feriti, prima di ottenere l’impegno formale, recentemente concesso dal Campidoglio, di mettere in sicurezza l’attraversamento. Innanzitutto posizionando un semaforo più funzionale e adeguato allo smistamento dei veicoli rispetto a quello attualmente in funzione (leggi qui).
Si tratta in buona sostanza di un vero e proprio uno scandalo gestione delle strade romane, anche perché l’incrocio in questione ha comportato, tra l’altro, un costo sociale medio annuo di 800mila euro tra cure e percorsi di riabilitazione motoria per i feriti più gravi, senza considerare l’impatto dei danni correlati alle collisioni tra i veicoli coinvolti, motociclette incluse.
Il lungo elenco di incroci black-point che minano la sicurezza stradale della metropoli
“Dopo aver concluso i lavori per la messa in sicurezza dei black point veicolari su via Nomentana, via Zara, via Lazzaro Spallanzani e quello sull’Aurelia, in via Cardinal Pacca e aver concluso l’iter burocratico per avviare gli interventi su 30 black point pedonali e sugli incroci pericolosi di Casale di San Basilio e Via Colombo-Via Canale della Lingua -ha dichiarato l’Assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè- iniziamo ad occuparci degli interventi del secondo lotto, partendo da uno degli incroci a massimo rischio presenti nella nostra città come quello di via Wolf Ferrari e via Pindaro”.
“Proseguiamo dunque il nostro lavoro per garantire la sicurezza sulle nostre strade con l’obiettivo di ridurre entro 3 anni del 20% i decessi ed i feriti gravi ed entro 10 anni del 50%, nel solco del programma ‘Vision Zero’”.
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