Balneari, le reazioni dopo la decisione del Governo: “Le aspettative erano altre”

I balneari non chiudono il caso dopo la decisione del Governo e promettono nuove battaglie sulle concessioni

Balneari, le reazioni dopo la decisione del Governo: “Le aspettative erano altre”

La soluzione trovata dal Governo riguardo le concessioni con la proroga fino al 2027 non soddisfa gli imprenditori balneari. Nelle scorse ore sono arrivate le reazioni da parte del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio e di Fiba/Confesercenti.

I balneari non chiudono il caso dopo la decisione del Governo e promettono nuove battaglie sulle concessioni

Le aspettative dei balneari sulle concessioni erano decisamente altre. Il provvedimento legislativo adottato dal Governo (per dettagli leggi qui) si è portato dietro tanti malumori in quanto prevede la messa a gara delle aziende. Le motivazioni sono state spiegate, congiuntamente, dal presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, Antonio Capacchione, e da Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti.  

“Altre erano le aspettative ingenerate dalle dichiarazioni degli esponenti dell’attuale Governo sulla esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein – spiegano Capacchione e Rustignoli –  Riuniremo gli Organismi dirigenti delle nostre Organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti. Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti frutto del lavoro e dei sacrifici di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia”.

Il caso non è quindi chiuso, per i balneari, che promettono ulteriori iniziative e battaglie, ribadendo che la questione non deve essere oggetto di strumentalizzazioni politiche. “Continueremo a batterci – affermano i due presidenti – con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti anche dal diritto europeo degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari. Nell’interesse non solo dei concessionari ma del Paese”.  

“Siamo rammaricati. Questo decreto lascia arbitrarietà ai Comuni. È una proroga che, di fatto, non è una proroga. Lo è nei confronti dell’Europa però sul territorio i bandi non sono sospesi o bloccati fino al 2027 e anche per quanto riguarda gli indennizzi non siamo contenti”, afferma Valentina Fabbri Biancone, dallo scorso mese di marzo alla guida della Confesercenti di Ostia.

“Si calcolano gli investimenti degli ultimi cinque anni, quindi dal 2019, facendo riferimento all’anno precedente la scadenza dei titoli e al periodo del Covid prosegue la presidente di ConfesercentiChi ha investito lo ha fatto prima. In più non si parla di prelazione. Le nostre attività balneari appartengono alla categoria della piccola e media impresa famigliare. Questo provvedimento apre il mercato ai grandi gruppi, che hanno potenza economica per poter affrontare un bando, e si perde l’identità italiana che si basa sulle  famiglie. Io credo fermamente sulla tutela della nostra storia e del nostro concetto di impresa. Inoltre avremmo apprezzato un maggior coinvolgimento delle associazioni, che invece non c’è stato”.