Israele, medico italiano a Tel Aviv: “Resta minaccia Hezbollah”

(Adnkronos) – ''Le 48 ore di stato di emergenza sono rimaste solo per l'esercito'' di Israele, mentre i cittadini di Tel Aviv, su cui puntavano i lanciarazzi di Hezbollah, ''hanno ripreso la 'cosidetta' vita normale che conduciamo da quasi undici mesi'', dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso. Ma ''resta il dramma dei centoventimila sfollati dal nord di Israele'', per cui ''una volta finito con Gaza, Israele dovrĂ  occuparsi della minaccia di Hezbollah con un'operazione su vasta scala''. Così il medico italiano Roberto Della Rocca racconta ad Adnkronos il risveglio a Tel Aviv dopo una notte di escalation tra Hezbollah e le Idf.
 ''Durante l'attacco preventivo israeliano per evitare centinaia di razzi di Hezbollah sul centro di Tel Aviv sono state modificate le linee guida per la sicurezza della popolazione'', ad esempio ''è stato chiesto di evitare riunioni con oltre trenta persone in un unico luogo all'aria aperta'' e ''sono state chiuse le spiagge a Haifa'', spiega. ''Ora la situazione per la societĂ  civile è tornata a quella di pre-allarme che c'è negli ultimi undici mesi'', aggiunge. ''Al momento nĂ© Israele, nĂ© Hezbollah vogliono cadere in una guerra totale'', ha aggiunto Della Rocca che fa parte del partito israeliano sionista Meretz, spiegando che ''cento aerei israeliani sono partiti e hanno distrutto quasi seimila rampe di lancio che sarebbero diventate attive alle 5 del mattino verso Tel Aviv e verso Haifa''. Il risultato è stato quindi ''una vittoria schiacciante di Israele nella battaglia contro Hezbollah''. Ma ora, ricorda, ''restano centoventimila sfollati dal nord di Israele, compresi quelli del mio kibbutz, perchĂ© ci sono tre-quattro chilometri disabitati il territorio israeliano al confine con il Libano''. Personalmente, dice Della Rocca, ''sono favorevole all'applicazione della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che impone a Hezbollah di trasferirsi al di lĂ  del fiume Litani senza fare una guerra''. Ma il partito guidato da Hassan Nasrallah ''non vorrĂ  e quindi non ci sarĂ  altra scelta: una volta finito con Gaza ci sarĂ  una operazione su vasta scala da parte dell'esercito israeliano per spingere Hezbollah al di lĂ  del fiume Litani e permettere a 120mila sfollati di rientrare nelle loro case''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)