Arriva daile pagine social dei residenti dell’Appio Latino la denuncia per la gravissima carenza d’acqua, che da mesi attanaglia oltre 50 famiglie del quadrante nel VII Municipio.
La fornitura idrica con l’aggravante di dover affrontare le ondate di calore del periodo mai così forti, passa dal minimo garantito alla totale assenza di flusso che può durare anche 48 ore di seguito. Un viavai del servizio che sta provocando gravi disagi. Alla denuncia dei cittadini in queste ore si uniscono le voci del mondo politico romano.
Carenza d’acqua in diversi quadranti della Capitale: all’Appio Latino cittadini allo stremo si lavano nei garages
A Luglio di quest’anno, la situazione già al limite venne sollevata da Alessandro Luparelli (Sinistra Civica Ecologista), che dopo una serie di segnalazioni al fornitore Acea, portò all’attenzione dei social la pesante condizione di oltre 50 famiglie tutte residenti nella zona dell’Appio Latino nel VII Municipio con un filo d’acqua dal rubinetto per giorni, quando non sono del tutto a secco.
La situazione che emerse era delle peggiori, con Acea che aveva secondo quanto riferito dal politico, diminuito la fornitura con la conseguenza che in alcune zone della completa mancanza di flusso idrico. Un incubo durato anche per 48 ore consecutive.
“Acea ha dichiarato che la fornitura è nel minimo di garanzia – spiegò Luparelli a metà luglio -, incolpando gli impianti dei condomini troppo vecchi e mal funzionanti e scaricando la spesa ai residenti. Acea lascia migliaia di persone senz’acqua in varie zone di Roma, con temperature roventi. Invece di preoccuparsi solo dei proventi degli extra profitti, dovrebbe gestire e manutenere la rete idrica. Non si può ricorrere alla soluzione più semplice di un’emergenza che sta intaccando l’accesso ad un bene primario”.
Da quella prima denuncia pubblica però, nulla è cambiato in meglio, con la drammatica situazione dei residenti dell’Appio Tuscolano che balza di nuovo agli onori della cronaca anche per la testimonianza di una cittadina di Furio Camillo:
Pronta la nuova richiesta di accesso agli atti e un esposto alla Procura della Repubblica
Un tormento senza fine denunciato coralmente dalla politica della Capitale, con lettere e richieste di accesso agli atti, per venire a capo di un ampio problema di cui soffrono numerose palazzine lasciate prive di servizio idrico nel periodo estivo:
“Abbiamo raccolto la drammatica testimonianza di una dona che vive in via Furio Camillo – spiegano Meleo e Trombetta -, e che durante rimasta a Roma per lavoro in questo periodo, ha dovuto cercare accoglienza in un garage della zona per lavarsi”.
Da parte della capogruppo e del Consigiere M5S, è pronta ora la richiesta di ulteriore accesso agli atti e un esposto alla Procura della Repubblica, per la situazione gravissima: “Nessuno dovrebbe venire privato del diritto all’acqua e alla salute”.